Il peso degli anni che ancora non c’è
Una sensazione costante di cose, tante cose, che ancora devono venire. Progetti, idee, lavori da fare e sogni da realizzare. Quello che è già stato, è lì incasellato nei 42 cassettoni precedenti. Sindrome da Peter Pan? Non direi. Più che altro, tanta voglia di vivere. I primi 15-18 cassettoni non sono così pieni, perché la mia memoria tende a conservare ciò che mi impressiona, sia in bene che in male. La normalità delle cose si fa labile con l’andare del tempo. E di questo un po’ mi spiace. Questi cassettoni sono lontani nel tempo. Vorrei con tutte le mie forze ricordare di più e a fondo, ma non è semplice. Gli scomparti dai 18 ai 27 sono forse quelli più agitati e stracolmi, con una miriade di momenti ben impressi nella mia mente. Il loro titolo potrebbe essere spensieratezza. E arriviamo ai cassettoni coi numeri che vanno dal 28 al 37, anni importanti e complicati allo stesso tempo. Anni di cambiamento. Anni con dentro molto dolore e lunghi momenti in standby. A questi sono seguiti, probabilmente per contrapposizione, gli allegri e colorati cassettoni dal 38 ad oggi. Una specie di frizzante rinascita, culminata con la grande gioia di una nascita. E ora c’è da riempire tutto il resto, e vi assicuro che ho ancora tanta tanta roba da collocare. A partire da oggi. Forza Momo, diamoci da fare.