Applestore n.12. Torino mi attende.
Ieri ho preparato il borsone con tutto l’occorrente. Oltre allo spazzolino e le solite cose, ho con me la mia fidata D90, qualche obiettivo e altra strumentazione per poter fare il servizio fotografico dell’apertura del dodicesimo Applestore d’Italia. Quello di Torino è probabilmente il più ambizioso dei negozi Apple italiani, visto il contesto in cui è sorto. Siamo in pieno centro storico e alcuni dei canoni estetici che solitamente Apple mantiene nei suoi store in tutto il mondo, sono stati modificati o completamente tralasciati come succede quando un Applestore si insedia in un posto “particolare”. In queste foto scattate ieri notte e pubblicate da Macity, si può già apprezzare lo store e il suo stile minimale. Assente la classica enorme porta vetrata di ingresso senza infissi. Apple ha mantenuto gli infissi neri con apertura ristretta che erano già presenti.
Non è presente neppure la grande classica mela sopra l’ingresso, sostituita da piccole insegne ai lati delle porte. Nessun logo neppure sul lungo fianco del negozio composto da 4 grandi vetrine.
Dentro, niente controsoffittatura in alluminio satinato, ma risalto ai soffitti già presenti con lampadari pendenti.
Anche le pareti non sono in alluminio ma son state dipinte con una tonalità tenue color panna. Tutte le colonne dell’ambiente sono state mantenute.
La scalinata che porta al secondo piano, dove è presente il Genius bar.
Come si può osservare, lo store è praticamente pronto, anche se gli operai hanno lavorato fino alle 3 di notte di ieri per sistemare le ultime cose.
L’inaugurazione è fissata per domani mattina alle ore 10.
La fila è iniziata fin da ieri pomeriggio, con 4-5 persone ad attendere per oltre 48 ore. Sono utenti Apple da poco tempo (2007-2009 circa), ma comunque appassionati come tanti. Non nascondo che questi eccessi mi facciano un po’ storcere il naso, perché queste persone sono, bene o male, le stesse che hanno atteso per prime fuori dagli altri Applestore italiani.
Sono proprio questi comportamenti che ultimamente alimentano gli sfottò contro Apple e i suoi prodotti che sento sempre più in ogni angolo che mi giri, soprattutto sul web e sui social network. Per colpa di questi atteggiamenti ogni utente mac, anche quelli della prima ora come il sottoscritto, viene preso di mira e additato con epiteti non molto simpatici, tipo “sfigato tecnologico”, “Mac-Talebano” o simili. Da che gli utenti e i prodotti Apple negli anni ’90 erano visti come una nicchia d’elitè a cui aspirare, si è passati a questo sentimento generalizzato di intolleranza che assolutamente non mi piace. Ciò è iniziato in concomitanza dell’esplosione sul mercato di iPhone e iPad. Preferivo di gran lunga i tempi in cui eravamo pochi ma buoni. Le schiere di ragazzini che urlano per avere l’ultimo modello di iPhone o di iPad, non mi piacciono e non mi piacciono neppure le guerre tra utenti di altri smartphone concorrenti. Ma questo è il segno dei nostri tempi e ho l’impressione che dovrò tapparmi gli occhi e continuare a conviverci. Però mi da un enorme fastidio leggere certe cose e mandare giù. La gente non sa quello che dice e la maleducazione e il pressapochismo dilaga sempre più.
In conclusione vi lascio alcune immagini di Applestore in giro per il mondo. Apple, con i suoi cristalli trasparenti, ha saputo abbellire numerosissime piazze in ogni continente. Un design e uno stile discreto ed elegante. Su questo non si può dire proprio nulla. Almeno spero.
Pudong – Shanghai.
Londra.
Opera – Parigi.
Fifth Avenue, New York
Hong Kong.
Upper West Side – New York
Shanghai.
Pechino.
Grand Central Station – New York.
Louvre – Parigi.
Ci si aggiorna a domani per le foto del nuovo Applestore torinese.