Stufo di difendere Apple

Ottobre 16, 2012 0 Di Momo

Schermata 10 2456217 alle 10 09 00

Riporto qui un commento che ho appena fatto al post sull’apertura dell’Applestore di Torino. Sono sinceramente stufo di difendere ciò che non ha motivo di essere difeso. 

 

Anonimo, il tuo è pressapochismo spicciolo, come tanti ti diverti a denigrare senza approfondire un cazzo. Dicevo proprio l’altro giorno al mio collega che era con me a Torino, che ormai c’è la moda di dar contro ad Apple. Non si capisce se sia invidia, rabbia, frustrazione, o chissà quale fenomeno, ma sta di fatto che Apple con i suoi prodotti, si è trasformata nell’origine di tutti i mali. Ma per favore!!! Per favore!!!

In ogni parte del globo, per ogni apertura di uno store Apple, è tradizione consolidata che gli utenti della Mela si riuniscano per fare festa. Questo succede da sempre, ancor prima che iPhone esplodesse a livello globale in termini di vendita. Sono le stesse persone che si attaccano la mela sull’auto e che amano il proprio computer perchè trovano sia un prodotto eccezionale. Ti crea qualche disturbo questa cosa? Se si, devi farti vedere da uno bravo.  A Torino, se hai letto attentamente il post, c’erano due code non a caso: una per l’inaugurazione e una per l’acquisto dell’iPhone 5. Quella gente non era tutta lì per comprarsi un iPhone, anzi, ce n’era una minima parte. Ma poi a te se uno vuole spendere 800 euro per uno smartphone, crea qualche danno? Ti rubano i soldi dal tuo conto corrente? Credi che Apple sia la causa della crisi economica mondiale?

Ma apri gli occhi, Apple fa muovere l’economia come nessuna azienda al mondo può fare ora!!! Apre negozi, crea occupazione, crea lavoro, muove un indotto mostruoso in tutto il mondo, fa girare l’economia con miliardi di dollari di ordini. I mercati mondiali vogliono acquistare prodotti targati Apple e non sarà certo il tuo giudizio ne tantomeno quello di altri che hanno scritto qui a far cambiare questa tendenza. Trent’anni fa si vendevano walkman della Sony a chiunque, oggi si vendono iPhone e iPad ad una fetta di persone molto più larga. Le abitudini della gente cambiano in trent’anni eh, lo sapevi? Se fino a vent’anni fa, spedivamo cartoline dal mare comprando le stesse dal cartolaio e affrancandole con francobollo per poi imbucarle nella speranza che arrivassero a destinazione, oggi facciamo lo stesso mandando un messaggio con l’aiuto di iPhone completo di testo e foto allegata, sfruttando i servizi di Apple gratuiti (iCloud). Questo è solo un minuscolo esempio, ma te ne potrei fare centinaia d’altri. Parli di setta, santonismo demenziale, ma non hai capito una sega, ecco qual’è il nocciolo della questione. Parli così, tanto perchè va di moda dire queste vaccate. Come quelle che raccontano i giornali quando dicono che Apple sfrutta la gente alla Foxcoon. 

Che sono contro al fenomeno dei ragazzini che vogliono ad ogni costo l’ultimo dispositivo della Mela, mi sembra di averlo scritto già più e più volte, ma questo pensi sia colpa di Apple? E perchè mai? Quante pubblicità di Apple in persona hai mai visto in TV o sui giornali? Che tipo di martellamento mediatico avrebbe attuato Apple per rincoglionire le persone? NESSUNO! Questa è la risposta. A differenza di altre aziende tipo le compagnie telefoniche o le case automobilistiche, che ci tempestano con decine di spot al giorno, il successo dei prodotti Apple è solo frutto del passaparola. Evidentemente fanno bene ciò per cui son stati creati. E non si può certo parlare di una moda del momento, visto che questa situazione va avanti da oltre dieci anni (parlo dell’esplosione di vendite di iPhone, iPod e iPad). 

Poi sinceramente io non devo sentirmi costretto a difendere Apple ad oltranza. Viviamo in un libero mercato e ognuno fa quello che cazzo vuole. Vuoi buttare tutti i tuoi risparmi in aerei da modellismo da 5000 euro l’uno? Libero di procedere! Vuoi derubare i soldi alla tua famiglia per spenderli tutti ai videopoker? Arrangiati, i casini saranno tuoi! Vuoi comprarti ogni prodotto Apple che esce e che magari manco ti serve? Prego, accomodati.