Cena di San Valentino alla Malga Panna (Moena)
Ieri sera ho fatto una sorpresa alla Moma e l’ho portata alla Malga Panna, baita-ristorante che si trova nella parte alta di Moena e che vanta da parecchio tempo una stella Michelin. Ci hanno fatto accomodare nella saletta del camino, che naturalmente era rigorosamente acceso.
Pochi tavoli, musica di sottofondo ed è cominciata la cena. Neppure il tempo di guardarsi un po’ attorno ed ecco arrivare l’aperitivo che apre il menù: Gin tonic al sedano verde e branzino.
Vi assicuro un’esplosione di sapori uno dietro l’altro. Ne avrò individuati almeno 7 distintamente. La cosa pazzesca è che più scendevi sul fondo del bicchierone e più i sapori si facevano decisi. In fondo c’era del caprino squisito. Insomma, come inizio direi assolutamente sublime!
Arriva la portata successiva che fa ancora parte degli antipasti. Code di gamberi arrosto, carpaccio di salmerino, schiuma di rafano e cetriolini.
Anche qui il piatto è stato spazzolato in un attimo. Quella schiumetta solidificata nera che inizialmente non mi ispirava per nulla, era fantastica. Sapeva di pop-corn speziato.
Ed eccoci al primo: Risotto ai porcini e limone con crudo di seppia.
I porcini erano molto delicati ed equilibrati. Buone anche le sepiolite al crudo.
Il secondo arriva mentre il camino scoppietta a più non posso. Filetto di cervo rosè, patate alla brace, emulsione di funghi e riduzione di Pinot nero.
I secondi non sono tra i miei piatti preferiti, ma qui il cervo era morbidissimo. Prima del dolce conclusivo, arriva una tisana di fieno d’alpeggio, fiori di montagna ed erbe aromatiche. Promossa ma con riserva.
Ed ecco il dolce, molto elaborato e pensato per essere mangiato in due e con le mani. Si chiama i cinque sensi e ha un percorso elicoidale da seguire.
E’ stata una cena molto appagante. Consiglio a tutti una capatina alla Malga Panna di Moena, sicuramente indimenticabile. Una cena così, una volta ogni due o tre anni, si può anche fare, no? Scusate per la qualità delle immagini che non rendono giustizia ai piatti, ma non era facile fare foto durante la cena e le luci sballavano tutto.