Al lago di Sorapiss sotto il solleone (3)

Agosto 6, 2013 0 Di Momo

Lago Sorapiss

Qui la prima parte e qui la seconda. 

Dopo aver visto varie persone pucciare parti del proprio corpo nel lago, non resisto e attuo anche io ciò che già avevo mezzo deciso di fare: un bel pediluvio rinfrescante! Scelgo questo bell’angoletto di riva rocciosa…

Lago Sorapiss

Tasto la temperatura, che confermo essere gelata (Se fate conto che per la maggior parte della quantità, questa è neve disciolta del nevaio e ghiacciaio soprastante opportunamente filtrata dalle rocce, ecco spiegata la temperatura artica). 

Lago Sorapiss

E mi lancio. 

Lago Sorapiss

Beh, pensavo peggio. Mai come quella volta in Val San Nicolò, dove ho messo i piedi dentro il torrente e ce li stavo lasciando.

Lago Sorapiss

Una foto fatta con iPhone e la sua funzione Panoramica. 

Lago Sorapiss

Ecco i Cadini, le Cime di Lavaredo, e in primo piano il lago di Sorapiss. Una foto molto bella, peccato per il cielo plumbeo dovuto all’afa e al troppo caldo. Ma non si può voler tutto dalla vita. 

Lago Sorapiss

E’ ora di muoversi. Mi rimetto i miei scarponi (che per la cronaca mi fanno male in punta e presto li farò volare dal dirupo) e riparto. Devo completare il giro del lago e attraversare quel punto un po’ ostico. Il lato che sto passando, permette una visione più alta del lago. 

Lago Sorapiss

Comunque è pazzesco il colore dell’acqua che vedo ad ogni inquadratura. Non ci si abitua mai, non so come dire…

Lago Sorapiss

Ed eccomi arrivato al punto un po’ brutto del giro del lago. Le vedete le persone abbarbicate in cerca di un passaggio?

Lago Sorapiss

Si tratta proprio di trovare un passaggio buono sulla roccia per poi spostarsi verso sinistra e ricongiungersi col sentiero. Io non ho particolari problemi e passo sulla roccia in un punto basso, senza pensarci troppo. Altri invece, si complicano la vita salendo più in alto.

Lago Sorapiss

Forse facendo il giro in senso anti-orario come ho fatto io, si va meglio. Venendo dall’altra parte, non si vede bene dove si mettono i piedi. Ma son dettagli. Se uno non vuole fare questo passaggio, cammina un po’ di più e passa dai sentieri alti sopra il lago. 

Lago Sorapiss

Altro punto un po’ stronzetto in cui sono costretto ad inginocchiarmi davanti a madre natura per passare al di là. 

Lago Sorapiss

Se si sbaglia, bagnetto nel lago non previsto!

Lago Sorapiss

A parte gli scherzi, in montagna si deve sempre ponderare bene ciò che si fa e non andare mai oltre le proprie capacità. Eccomi dall’altra parte del passaggio roccioso. 

Lago Sorapiss

Che spettacolo, ragazzi!!!

Lago Sorapiss

I nevai dei Sorapiss visti da vicino.

Lago Sorapiss

E’ mezzogiorno e lo stomaco brontola. Mi scelgo un posticino lontano dal casino e rigorosamente all’ombra con vista lago e inizio ad apparecchiare.

Lago Sorapiss

Il menù è bene o male sempre quello, più molta acqua per dissetarmi. 

Lago Sorapiss

Dopo pranzo, faccio una capatina al rifugio Vandelli che è qui a pochi passi. 

Lago Sorapiss

Questa dev’essere la produzione propria di grappa di mugo e diavolerie simili. All’inizio mi sembravano vipere in vaso!

Lago Sorapiss

Per tornare alla macchina ho la brillantissima idea di cambiare sentiero, visto che quello dell’andata risulta molto semplice, monotono e pieno di gente, decido di fare i sentieri n. 216 e 213 che salgono fino a 2304 metri (dagli attuali 1923 del lago) e poi scendono tra boschi e prati fino ad arrivare ancora al Passo tre croci. 

Lago Sorapiss

Come potete osservare dalla cartina, la strada è pressoché simile a quella fatta col sentiero 215. Penso che cambiando sentiero, vedrò altri interessanti scorci montani. E allora mi decido e arrivato al bivio col sentiero 216, lo imbocco. 

Lago Sorapiss

La strada è da subito impervia, stretta e molto in salita. Oltretutto praticamente tutta sotto il sole. Sono tra l’altro vestito tutto di nero, e la mia scorta d’acqua non supera il mezzo litro. Intanto fotografo il lago dall’alto. 

Lago Sorapiss

Sono le 13.26, sto salendo molto lentamente verso i 2300 metri della Forcella Marcuoira e il caldo mi sta mettendo a durissima prova. Sento delle vampate assurde di caldo che arrivano dai mughi e dalle rocce. Ogni 10 minuti mi fermo a bere e a riposare. 

Lago Sorapiss

Nel frattempo, il lago Sorapiss sotto di me, si riduce ad una pozzanghera azzurra. Si vede bene anche il rifugio Vandelli e le guglie dei Sorapiss. 

Lago Sorapiss

Mi pare tra l’altro giusto, spiegarvi il motivo di questo strano nome. Dal circolo glaciale sotto le pareti del Sorapiss, parte tutta o quasi l’acqua che alimenta il lago. Quest’acqua per la maggior parte, ri-esce dal lago per via sotterranea e si getta in un’alta cascata posta sulla soglia del grande piano roccioso. La cascata da queste parti è sempre stata chiamata “Piss” e da qui il nome del gruppo montuoso “Sora el Piss”, sopra la cascata, “Sorapiss”. Ma torniamo a noi. Sto sudando veramente molto, troppo. E l’acqua è ormai finita. Mannaggia a me e a quando non ho comprato dell’acqua al rifugio. Non pensavo che da questo lato delle Cime del Ciadin del Luodo non ci fosse neppure un piccolo ruscelletto. 

Lago Sorapiss

Ad un certo punto sento una campana. Penso che sia assolutamente impossibile e credo che stia per tirare gli ultimi. Le prime allucinazioni, il sentiero che non molla mai e il sole che picchia. Dopo 45 minuti, guardando avanti, penso di essere quasi in cima al sentiero. Poi mi attenderà un avvallamento e successivamente tutta discesa. Ma la salita non finisce più. Alle poche persone che incontro, vorrei chiedere dell’acqua, ma resisto sperando che oltre lo scollinamento ci siano dei ruscelli. 

Lago Sorapiss

Finalmente eccomi al di là del costone. Ecco cosa vedo davanti a me, ma non ho il tempo per compiacermene, perché mi arrivano i crampi alle cosce. 

Lago Sorapiss

Ora son veramente cazzi. Mi attende una discesa e poi una nuova salita. La mancanza di sali minerali e il molto sudare, unita al fatto che è da gennaio che non faccio escursioni, mi ha fatto arrivare questi crampi. Mi fermo e li faccio passare completamente o quasi. Nel frattempo osservo la strada che dovrò fare là sotto di me. Devo scendere per poi risalire fino a quella selletta laggiù, la vedete?

Lago Sorapiss

Poi avrò da fare la lunga discesa tra i boschi che parte dal 2300 metri della Forcella, fino al Passo Tre croci. Speriamo di farcela… Si inizia con un pezzo di ferratina. Semplice, semplice. Ora non ho più il fiatone della salita, ma devo tenere a bada i crampi, che spesso mi fanno saltare. 

Lago Sorapiss

Fermandomi 3 volte, arrivo dall’altra parte dell’avvallamento.  

Lago Sorapiss

La sete ormai è alle stelle. Tiro fuori la borraccia dallo zaino pur sapendo che è vuota. La apro e verso 2-3 gocce che mi sembrano oro. Vedo in lontananza delle chiazze di neve che per me significano acqua, ma pondero che non è il caso con questi crampi, di fare salite aggiuntive.

Lago Sorapiss

Attendo che i crampi passino del tutto e riparto molto lentamente. La salita da fare non è poca. 

Lago Sorapiss

Abbasso la testa e proseguo senza guardare avanti. Dopo alcuni 15 minuti circa, alzo la testa e sgrano gli occhi: sono arrivato alla forcella! Non ci posso credere!!

Lago Sorapiss

Non ho ancora l’acqua a disposizione, ma so che da qui in poi è tutta discesa. E’ già qualcosa. Mi affaccio sul versante opposto della forcella e capisco che per scendere il sentiero mi metterà ancora alla prova. 

Lago Sorapiss

Dopo altri 20 minuti di caldo e sofferenza, arrivo in una zona quasi in piano. Sento il rumore di acqua che scorre ovunque, ma è la mia immaginazione. 

Lago Sorapiss

Mi consolo con la vista del Cristallo e del Piz Popena, ancora più belli di questa mattina. 

Lago Sorapiss

Sono le 15 circa. L’ultima volta ho bevuto un’ora e mezza fa e sono arrivato al punto di sognarmi i ghiaccioli che volano. Proseguo per il sentiero e ogni tanto mi fermo per non far peggiorare la situazione crampi. 

Lago Sorapiss

Eccomi a dei rassicuranti cartelli. Ho la cartina con me, ma vedere fisicamente che stai andando nella direzione giusta, fa bene allo spirito. 

Lago Sorapiss

La sfacciata bellezza del Monte Cristallo mi da una svegliata al morale. 

Lago Sorapiss

Attraverso prati e boschetti molto belli, ma non me li godo molto. Anzi, maledico quella volta in cui ho deciso di cambiare percorso. Eccomi in una zona di ruscelli, ma sono tutti in secca. Ma che è? La maledizione di Tutankhamon?

Lago Sorapiss

Lago Sorapiss

Ora sono nel bosco. Mi rassegno all’idea che dovrò arrivare alla macchina, prima di bere. mancheranno ancora 30 minuti circa. 

Lago Sorapiss

Davanti a me, quasi a consolarmi, ci son sempre il Cristallo e il Piz Popena. 

Lago Sorapiss

Ad un certo punto, come per incanto, compare una rudimentale fontanella che pare esser stata messa lì dagli gnomi, i quali si sono pure divertiti a lasciar scritte ironiche. 

Lago Sorapiss

Butto lo zaino per terra, e mi attacco allo zampillo gelato. Bevo probabilmente due, forse tre litri d’acqua, o almeno a me sembra così. Mi lavo la faccia e mi rinfresco la testa. Ah!!! che refrigerio! Sto rinascendo lentamente! Dopo 10 minuti, mi ricompongo, riempio la borraccia e mi incammino, sempre con i crampi che accennano ogni tanto a tornare, ma il peggio è sicuramente passato. Mi fan male pure le punte degli scarponi, ma il terreno è quasi in piano e non sono molto lontano dalla macchina. In ogni caso, questi scarponi con me hanno chiuso: troppo rigidi e scomodi. In settimana me ne vado a comprare un’altro paio molto più comodi. 

Lago Sorapiss

Il Piz Popena, 3152 metri. 

Lago Sorapiss

Dopo 15 minuti di cammino, trovo un’altra fontanella. Gli gnomi dimostrano di avere molto senso dell’umorismo. 

Lago Sorapiss

Bevo ancora un sacco d’acqua, anche se ho la borraccia piena nello zaino. Gli ultimi passi sono ancora sotto il sole che brucia anche alle 4 del pomeriggio. 

Lago Sorapiss

Finalmente arrivo al parcheggio e scopro anche perché questo Passo viene chiamato Tre croci. 

Lago Sorapiss

Arrivato alla macchina, butto gli scarponi nel baule e mi metto le scarpe da tennis. Poi entro in un bar, compro una lattina di thè alla pesca e un succo alla pera. Me li scolo senza neppure accorgermi. In seguito affronto il viaggio di oltre due ore che mi divide da casa mia, con più calma e serenità, tanto che avrò pure voglia di fermarmi nei pressi di Alleghe per fotografare il meraviglioso Pelmo. 

Lago Sorapiss

Prima o poi, arriverò anche da te! Alla prossima escursione!

Dati tecnici:
Partenza escursione alle 8.20.
Temp.: 23°
Sentieri percorsi: n. 215, 216, 213 
Partenza a 1791 mt.
Altezza massima raggiunta: 2304 mt.
Dislivello: 513 
Km. percorsi: 13 circa
Tempo impiegato: 7,5 ore

 
Vista in 3D della zona del lago tratta dal software RealityMapsViewer.
 
Schermata 2013 08 08 alle 10 23 50