In vetta allo Sciliar (1)

Agosto 12, 2013 0 Di Momo

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Buongiorno gente, eccomi finalmente a raccontarvi, attraverso le mie immagini, com’è andata l’escursione di sabato scorso che mi ha portato sulla Cima Pez a 2563 metri d’altezza, il punto più alto dello Sciliar, monte simbolo dell’Altopiano di Siusi e dell’intero Alto Adige. Partiamo con il fotoracconto.

Arrivare al punto di partenza di questa escursione è stato un po’ elaborato. Prima di tutto ho ritardato appositamente la partenza di circa due ore perché sapevo che la mattina, fino alle 10 circa, sarebbe stato nuvoloso, con un netto miglioramento nei minuti successivi. Questo ha fatto si che arrivassi in zona Siusi intorno alle 9.45. Qui si sono un po’ complicate le cose. Arrivato al punto A che vedete qui sotto la cartina, ho trovato un blocco. Informandomi meglio all’ Info point che c’era lì, ho saputo che sarei potuto passare se fossi arrivato prima delle nove e sarei potuto salire al parcheggio del Compaccio con la mia auto pagando poi un pedaggio giornaliero di 14 euro.

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Se anche voi verrete da queste parti in futuro, scoprirete come calcare i sentieri dell’Alpe di Siusi, sia affare piuttosto caruccio, tra parcheggi e impianti di risalita. La zona è molto protetta dal punto di vista traffico veicolare, e non c’è altro modo per arrivare qui sopra se non a piedi. E la cosa non è così agevole. Comunque, tornado a noi, vengo a sapere che quindi, dopo le 9, è possibile salire all’Alpe (il punto C) solo con autobus (a pagamento) o cabinovia in partenza dal punto B. Visto che l’autobus mi passa proprio sotto il naso nel momento in cui sto per uscire dall’info point e appurato che il prossimo passaggio è tra 40 minuti, decido di riprendere l’auto e scendere al punto B, dove arrivo alle 10.20. 

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Qui acquisto andata e ritorno al prezzo di 14 euro (ma guarda, lo stesso costo del parcheggio là sopra), mi informo sull’ultima corsa (alle 19) e salgo al volo verso Siusi. 

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Dal mio ovetto di colore blu, fotografo il parcheggio sottostante. Si riempirà completamente durante la giornata, segno che questa località è molto frequentata e ambita, soprattutto dalle famiglie, e poi capirete il perché.

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Nonostante i brutti riflessacci della plastica delle vetrate dell’ovetto, immortalo quello che sarà il protagonista di oggi: lo Sciliar. 

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Con l’aiuto di RealityMapsViewer, straordinario software di cui ho già parlato molte volte, vi faccio vedere l’intera zona e il percorso che farò oggi. 

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Intanto fate caso alla conformazione dell’Altopiano di Siusi: straordinaria e assolata superficie collinare di circa 52 Km quadrati, che si aggira tra i 1800 e i 2100 metri circa. Questo è un alpeggio (cioè adibito a pascolo del bestiame) tra i più vasti d’Europa, ed è delimitato a nord dalla Val Gardena, che qui sopra vedete a sinistra, a sud-est dal massiccio dello Sciliar, e a nord-est dal Gruppo del Sassolungo. In giallo vi ho segnato i due impianti che prenderò oggi. In rosa, il percorso a piedi che intraprenderò. Dopo circa 10 minuti, eccomi nella splendida Alpe di Siusi. 

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Alla mia destra, lo Sciliar. 

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Davanti a me, la altrettanto spettacolare visione dell’alpe. 

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Appena arrivato cerco il sentiero n. 4 e mi dirigo da quella parte. Passo tra locali e hotel molto ben tenuti.

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In particolare uno attira la mia attenzione. Ha un giardino bellissimo con laghetti e ponticelli.

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Inutile dire che con quello sfondo laggiù, il tutto è ancora più bello.

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Rifotograferò l’hotel anche al ritorno e vi dirò come si chiama. Proseguo la mia strada verso una seggiovia che devo prendere per arrivare al mio vero punto di partenza di oggi. 

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Passo vicino ad un orto alto atesino con la tipica staccionata. 

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Oggi le mucche la faranno da padrone. Altrimenti che alpeggio sarebbe?

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Dopo 15 minuti, arrivo alla mia seggiovia. Eccola lì.

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Dopo aver sborsato altri 5,50 euro di sola andata, salgo sulla seggiovia che procede molto lentamente. 

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Questo mi permette di fotografare il panorama che cambia velocemente di fianco a me. 

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Ecco un particolare di Punta Santner (2413 mt), lo spuntone di roccia staccatosi dallo Sciliar. 

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Vista la posizione dello Sciliar rispetto al sole, so che dovrò sfogarmi con le foto all’andata, perché nel pomeriggio la facciata sarà tutta in ombra o contro sole. Ecco un particolare di Cima Pez, la meta di oggi. Il dislivello totale in salita sarà di 750 metri. 

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Che bellezza e che colori! Ogni volta mi dico che faccio super bene ad intraprendere le escursioni solo in caso di tempo stabile e soleggiato. 

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Ancora Punta Santner e i paesi sottostanti, tra cui Siusi e Castelrotto. Là in fondo, le alpi austriache. 

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Dopo oltre 10 minuti, ecco la fine della seggiovia. Sono in località Spitzbühel a 1915 metri. 

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Guardo verso valle da dove son partito. Là in fondo, le Odle e il Seceda. Le vedrò sicuramente meglio in quota. 

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Questo posto è veramente un paradiso. 

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Inizia l’escursione vera e propria. Gambe in spalla si parte verso il rifugio Bolzano. 

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Stranamente, la prima parte del percorso sarà in discesa (circa 100 metri slm) e piegherà verso destra, fino ad arrivare ai piedi dello Sciliar da dove inizierò a salire. 

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Mi sento così rilassato e in pace con me stesso in mezzo a questi curatissimi prati. Alla mia destra sempre lui, lo Sciliar. 

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Alla mia sinistra, l’Alpe di Siusi e, là in fondo, il gruppo Odle-Puez. 

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I prati qui nei dintorni sono tenuti maniacalmente. 

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Questa stradina in discesa, mi porterà fino a quel pendio roccioso.  

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La parte di tracciato iniziale la consiglio anche a mamme con passeggino al seguito. Paesaggio incredibilmente bello e percorso semplice da fare.

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La mia macchina continua a scattare. Buon segno. 

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Vedo una rarità protetta: un giglio rosso (Lilium bulbiferum) sul ciglio della strada. 

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Da questa immagine si vede bene la pendenza che sto facendo per arrivare ai piedi dello Sciliar. 

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Ma di strada da fare ne ho ancora un bel po’.

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Incontro delle bimbe che espongono la loro collezione di sassi. 

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Piccoli e veloci trattorini rasano l’erba. 

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Questo tocco rende ancora più bello il paesaggio. Indubbiamente un grande prato verde e rasato è sufficiente per trasmettere relax e bellezza. 

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Oggi sarò in buona compagnia per tutto il giorno. Molti turisti hanno scelto di salire al rifugio Bolzano. E li capisco: con un cielo così!

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Aquilonisti.

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A presto per la seconda parte!