Momo al torneo di golf
Domenica sono stato gentilmente invitato da amici a fotografare un torneo di golf che loro stessi organizzavano. Un’esperienza sicuramente nuova per me e curiosa per vari aspetti, in primis per l’ambiente dove si svolgeva il torneo. Immaginatevi un campo a 18 buche a 1400 metri di quota in mezzo ad ettari ed ettari di bosco e valli verdi ai piedi delle Dolomiti. A rendere tutto ancor più suggestivo una giornata da urlo con neppure una nuvola in cielo. Poi c’era l’aspetto tecnico-fotografico a farmi incuriosire. Non avendo mai fotografato un simile evento era per me tutta una scoperta. Però devo dire che è andata bene e mi son anche divertito molto.
Il torneo era organizzato da sponsor locali e i partecipanti provenivano da varie parti d’Italia e d’Europa. Più di 80 concorrenti che gareggiavano a gruppi di 4, e che si davano il cambio tra le buche del percorso. Mediamente i golfisti impiegavano circa 5 ore per completare le 18 buche e per questo il primo gruppo è partito quando erano le 8,30 circa e la temperatura si aggirava intorno ai 10 gradi. Mentre gli ultimi hanno finito grosso modo alle 17. Questo è stato il mio mezzo di locomozione per tutto il giorno, un cart elettrico silenziosissimo. Non nascondo che era uno spasso spostarsi da una buca all’altra nell’erba bassissima e dentro i boschetti tra le stradine fatte appositamente. L’unico problema era non intralciare il gioco dei concorrenti e non fare confusione. Si perchè il golf è uno sport di estrema concentrazione e durante il gioco non vola una mosca. I cellulari sono rigorosamente spenti e gli avversari stanno sempre attenti e in rispettoso silenzio quando un concorrente è al tiro.
Il campo da gioco, come detto, era fantastico, un erba così io non l’ho mai vista. Poi ad accentuare questa sensazione di bello e ordinato, c’era il contrasto con il bosco selvaggio e l’erba rasatissima che più rasata non si poteva. Qui si vedono bene i tre livelli di taglio del prato inglese del campo da golf.
Qui la pallina è nel rough, la zona del campo dove l’erba è più alta.
Questa è la mia mano a confronto con l’erba di media altezza del Fairway.
La pallina nella stessa zona.
Questo invece è il green, la zona di arrivo della buca, dov’è collocata la bandierina. Voi non potete capire cos’è quest’erba. Vi giuro che non è moquettes e non è finta.
Qui la buca 17. Ci sono ben 5 giardinieri che fanno manutenzione all’intero campo da golf. E a voler ben vedere sono anche pochi.
Una delle difficoltà più grosse nel fotografare in questi luoghi è stata quella di trovare un compromesso tra le zone molto scure del bosco e le parti chiare tipo il cielo. Non sempre è stato possibile avere risultati soddisfacenti. In teoria avrei dovuto fare decine e decine di HDR.
Le buche sono tutte contrassegnate da un numero, dalla loro lunghezza in metri e dal numero di colpi (par) previsto per concludere la buca. I segni rossi sono per le donne che hanno anche un differente tee (punto di partenza) rispetto agli uomini che hanno i segni gialli.
Tee degli uomini.
Tee delle donne.
Le sacche per il trasporto delle mazze.
I ferri del mestiere. In commercio esistono numerosi tipi di mazze da golf ma, in realtà, nella sacca se ne possono portare solo 14; ogni mazza è composta da un’impugnatura di gomma, una canna che può essere d’acciaio o in graphite e dalla testa del bastone che ha una “faccia” con la quale colpire la pallina.
Esistono quattro tipologie di bastoni:
• i legni (utilizzati per i colpi di partenza)
• i ferri (per colpi precisi e di medio/lunga distanza)
• i “wedges” (per i colpi più corti)
• i “putter” (utilizzato per gli ultimi colpi, quelli che dovrebbero mandare la pallina in buca).
Altri elementi imprescindibili: le palline e i tees, i piccoli sostegni che si usano per colpire la pallina a terra.
Alcune curiosità:
1) le Regole prevedono che in caso una palla assuma una traiettoria potenzialmente pericolosa il golfista che ha tirato debba urlare “fore!” per avvertire gli altri.
2) Le palline da golf hanno le fossette per accelerare il loro volo in aria e quindi aumentare la distanza di atterraggio grazie all’effetto Magnus.
3) Le palline da golf per essere regolamentari devono avere precisissime misure: 45,92 grammi di peso e 42,67 mm di diametro.
4) Il massimo tempo consentito per cercare una pallina persa chissà dove, sono 5 minuti terminati i quali se avete giocato una provvisoria potete continuare con quella in caso contrario dovrete tornare da dove avete effettuato il colpo precedente e rigiocare un’altra palla.
Il campo prova disseminato di palline.I punteggi vengono segnati dal concorrente stesso e il controllo viene effettuato dagli altri 3 concorrenti compagni di gioco.
Alcuni scatti fatti ai giocatori, alle loro strane ma eleganti pose e al loro abbigliamento.
Il gioco del golf può sembrare apparentemente rilassante e pacifico, ma all’occorrenza sa trasformarsi in una macchina infernale di nervosismo e rabbia, un pò come il tennis. E’ infatti uno sport dove si gioca soli con se stessi e l’errore non può essere imputato a nessun altro. Per questo si tende a non riuscire a scaricare la tensione. Non sono rare le mazze scagliate a decine di metri di distanza dopo un tiro completamente errato.
La moneta che vedete oltre la pallina viene usata per segnare il punto in cui la propria pallina si è fermata. Per evitare che la stessa intralci i tiri degli avversari, la si toglie momentaneamente dal green e la si ricolloca quando arriva il proprio turno esattamente dove è stata messa la moneta in precedenza.
Il driver è la mazza che scaglia la pallina più distante possibile. E’ la mazza più cicciona che ci sia.
Ecco uno specchietto delle mazze e delle loro gittate di lancio.
Driver: 230 metri circa
Legno 3: 200 metri circa
Legno 5: 190 metri circa
Ferro 1: 185 metri circa
Ferro 2: 175 metri circa
Ferro 3 (o ibrido 3): 165 metri circa
Ferro 4 (o ibrido 5): 155 metri circa
Ferro 5: 145 metri circa
Ferro 6: 140 metri circa
Ferro 7: 130 metri circa
Ferro 8: 120 metri circa
Ferro 9: 110 metri circa
Pitching Wedge: 100 metri circa
Gap Wedge: 85 metri circa
Sand Wedge: 70 metri circa
Lob Wedge: 50 metri circa
La buca finale.
Al centro di essa è conficcata la bandiera che si estrae quando è il momento di imbucare la pallina, proprio per evitare che la palla colpendo l’asta della bandiera finisca fuori.
In fondo al buco si vedono anche dei fori per far defluire l’acqua.
Alcuni alberi di amarene lungo il percorso hanno attirato la mia attenzione.Qui una libellula in uno stagno all’interno del campo.
Alcuni premi del torneo.
E questa invece è la cena che mi è stata offerta per il servizio effettuato.
PS per gli esperti di golf: spero di non aver scritto delle castronerie giganti. Nel caso, mi scuso!
(TPP) 1 ora e 50 minuti.