Questo finto triste inverno
Ok, all’inizio, intorno a metà novembre, mi son detto: l’assenza di freddo e neve è un bene: si spala meno, le strade son pulite, ci godiamo ancora un pochino di sole. Ma arrivati al ponte dell’immacolata ho iniziato a cambiare idea. Quelle cime completamente brulle, il paesaggio desolatamente giallo, era una tristezza per gli occhi. Ora, alla vigilia di Natale, dopo due mesi senza nessun tipo di precipitazione, sono davanti ad una valle di Fiemme irriconoscibile. Mai a mia memoria siamo arrivati a Natale senza un briciolo di neve naturale almeno sulle cime dei monti. Mai sulle piste da sci si è dovuto contare solo su neve artificiale per poter aprire gli impianti. E i paesaggi che vedranno i turisti che ci verranno a trovare da domani in poi, saranno alienanti, con versanti montani percorsi da inquietanti strisce bianche e temperature quasi primaverili alle alte quote (da giorni ormai c’è inversione termica).
Ripeto, sono quasi due mesi che non cade nulla di nulla dal cielo. L’ultima pioggia, tra l’altro di poca entità, l’abbiamo vista il 28 ottobre (13 mm). Ecco lo storico degli ultimi due mesi:
Novembre 2015 in valle di Fiemme
Dicembre 2015 in valle di Fiemme
Come potete vedere, anche le temperature non sono scese un granché.
La neve sulle piste, ad ora, è al 100% artificiale, con un enorme dispendio economico da parte di tutti gli impianti di risalita. Chi è andato a sciare dice che comunque le piste sono perfette. Il grosso problema è che i bacini idrici artificiali, che ormai tutte le stazioni sciistiche hanno, sono praticamente a zero per un doppio fattore facilmente intuibile: zero precipitazioni a novembre (notoriamente uno dei mesi più piovosi da queste parti insieme ad agosto) e l’uso massiccio per questi ultimi 30 giorni, dell’acqua da parte dei cannoni spara neve. Pampeago è già a secco da due settimane. Ha chiesto l’acqua in Val di Fassa ma gli è stata negata. Fine della possibilità di creare neve artificiale. Va meglio in altre località con bacini idrici con qualche scorta. La cosa insostenibile è che siamo praticamente ad inizio stagione. E che le precipitazioni in questo periodo (se ci sono) sono nevose e non piovose. La situazione migliorerà solo in caso di nevicate molto abbondanti nei prossimi 15-20 giorni. Nevicate che dovrebbero creare il fondo per tutta la stagione. Fondo che solitamente si crea a fine ottobre (alle alte quote) o a metà-fine novembre (più in basso). Quest’anno il fondo è inesistente. Ecco alcune situazioni in giro per il Trentino Alto Adige.
Fuori dalle piste da sci c’è l’erba brulla e gialla. Le cime, anche quelle più alte, sono secche. Solo la Marmolada e qualche vallone esposto a nord ha della neve naturale scesa appunto ad ottobre (!!). La foto di apertura mostra il Passo Rolle ieri mattina.
Le previsioni per i prossimi giorni, sono catastrofiche (soprattutto per gli operatori dello sci). Questo mega vortice di alta pressione stabile sull’Europa, non permette, ormai da moltissime settimane, la discesa di nessun tipo di perturbazione. La prima probabile perturbazione è attesa per i giorni intorno al 3-4 gennaio, ma è solo una blanda previsione. L’unica nota positiva in tutto questo quadro tutt’altro che roseo, è che stiamo risparmiando sul riscaldamento.
In tutto questo tritume invernale, vi auguro una bellissima vigilia di Natale!