Made in PRC o RPC.

Novembre 15, 2010 0 Di wp_14635186
Ieri ho acquistato questo tris tipicamente altoatesino composta da strofinaccio, guanto e presina. Il costo di soli 5 euro però, mi ha insospettito non poco. Sono andato ad indagare sulla provenienza scrutando l’etichetta e controllando il cartoncino della confezione. E che ho trovato? MADE IN PRC. E che è sto PRC? “Oh madonna – mi son detto – non sarà mica nato uno stato che non conosco?” E poi solitamente non vengono usate sigle in questo tipo di etichette, ma viene scritto il nome per intero dello stato in cui viene prodotto l’articolo. Per scoprire l’altarino però ci è voluto un nanosecondo grazie all’iPhone che avevo in mano e ad internet. Ero incappato in un prodotto MADE IN CHINA.
A parte l’enorme tristezza che mi è venuta nello scoprire che un prodotto che richiama la Val Gardena e le nostre tradizioni venga dalla Cina, mi son chiesto chi cavolo è che fa entrare questa roba nel nostro paese. Dovevate sentire come odorava di stampa. L’ho buttata subito in lavatrice, anche se la tentazione era di buttarla in altro posto.
Comunque approfondendo ho scoperto che da un bel po’ di tempo (io l’ho saputo solo oggi) i furbissimi (si fa per dire) produttori cinesi, visto la non poco celebre fama che hanno i prodotti con la dicitura Made in China, han pensato bene di inventarsi una nuova sigla: PEOPLE’S REPUBBLIC OF CHINA, accorciato appunto in PRC che all’estero diventa Made in RPC. In effetti dovevo capirlo subito che c’era dietro una gabola. Anche la Boo guardava questi prodotti in cagnesco!