La rosa Civetta e il Pelmo vulcano (4)

Febbraio 4, 2014 0 Di Momo

Schermata 2014 02 04 alle 17 55 31

Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza.

Sono le 14.16 e dopo essermi riposato un po’ nella neve fresca, decido che qui fino al tramonto non posso stare. I motivi sono tanti, primo tra tutti, non vorrei essere nuovamente beccato a camminare sulle piste magari dai gattisti che sistemano le piste al tramonto. E poi sinceramente la macchina è un po’ lontana e arriverei con il buio pesto al parcheggio. 

DSC 6852

Ecco quindi che armato delle mie cose, inizio la discesa verso il paese di Pecol. Naturalmente su pista da sci. In neve fresca non ci metto più piede ne ciaspola!

DSC 6855

Il Pelmo è sfacciatamente al sole. Anche troppo. Tutti i fotografi sanno che le montagne fotografate in queste condizioni (con sole frontale) risultano piatte e poco interessanti. Spero per il tramonto di beccare un’angolazione buona, con rotondità e ombre degne di nota. 

DSC 6856

Le piste a quest’ora si sono svuotate di un bel po’ e io scendo rapidamente. 

DSC 6857

Poi, imbocco una stradina battuta dalle motoslitte che mi dovrebbe portare al paese. Posso finalmente togliere le ciaspole. 

DSC 6858

Il sottobosco è deformato da tanta neve che c’è. 

DSC 6860

DSC 6863

DSC 6864

DSC 6866

DSC 6867

Quando si apre la visuale, posso vedere il Pelmo che si prepara al tramonto. 

DSC 6872

Dopo 30 minuti di discesa, eccomi nuovamente in paese. 

DSC 6875

Passeggio tra le viuzze e ammiro le metrate di neve presenti. 

DSC 6880

DSC 6881

DSC 6882

Salgo in auto e mi dirigo nuovamente in località Palafavera, dove stamattina ho fotografato l’alba sul Civetta. Da lì dovrei avere una buona visuale sul Pelmo arrossato. Eccomi sulle piste. La situazione dal punto di vista fotografico non è il massimo. Un bosco molto scuro sotto, una parete che spara luce sopra. Sarà dura fare foto interessanti da qui, ma ormai non c’è più tempo per cambiare postazione. 

DSC 6886

Ecco le pareti del Pelmo da vicino. Questo monte è anche chiamato “El caregon del Padreterno”, che possiamo volgarmente tradurre in “Il trono di Dio”. Questo perché ha una “seduta”, un’incavo che ricorda proprio una poltrona, al centro della parete che si vede qui sotto. 

DSC 6892

Con l’andare dei minuti, il Pelmo si fa coprire dall’ombra del Civetta che gli sta di fronte. 

DSC 6902

DSC 6904

DSC 6905

Ora le temperature stanno nuovamente precipitando e io sono fermo sulla neve ad attendere questo benedetto tramonto. Ore 16.31, l’ombra del Civetta copre il Pelmo molto più lentamente di quello che pensassi. Forse è una mia sensazione, dovuta al fatto che non vedo l’ora di tornare al calduccio della mia auto. 

DSC 6926

Grazie alla diversa e migliore angolazione del sole, ora si può apprezzare meglio “El caregon”. 

DSC 6927

DSC 6933

Ore 16.50. Le piste sono ormai deserte e gli impianti di risalita si fermano. I gatti delle nevi iniziano il loro incessante lavoro di fresatura delle piste. 

DSC 6954

Il Pelmo gioca a farmi incazzare. Il sole gira ma non cala. 

DSC 6958

Però ora le pareti assumono una colorazione più delicata e piacevole. 

DSC 6966

DSC 6973

Dietro di me si vede questo. Le cime del Civetta ventate e arrossate dal sole. 

DSC 6983

Ora il Pelmo sembra un vulcano in eruzione. Rimanere qui forse ne è valsa la pena. 

DSC 6979

DSC 6985

DSC 6990

Ore 17.03. I miei piedi sono due pezzi di ghiaccio. 

DSC 7001

Però questo spettacolo mi ripaga. 

DSC 6997

DSC 7005

DSC 7010

Ore 17.10, lo show è finito. Si può andare a casina!

DSC 7012

Lascio i gatti delle nevi al loro lavoro. Ne vedo uno che si sta arrampicando quasi in verticale su una pista. Che coraggio!

DSC 7020

Il parcheggio si è quasi completamente svuotato. 

DSC 7018

Arrivato in auto, mi sistemo per bene, mi cambio e riparto. Ho davanti un’ora e mezza di strada di montagna da fare. Eccomi in zona Passo Staulanza. 

DSC 7025

Mentre sono in auto osservo il Pelmo sopra di me e mi dico che da qui sarebbe stato più interessante scattare al tramonto su quelle pareti. Io non ero in una buona posizione. 

DSC 7030

Ecco la stradina che porta al Rifugio Città di Fiume, quello che godeva di quel bel panorama sul Civetta. Mi sa che ci tornerò. 

DSC 7031

Con l’aiuto di 3D realityMaps vi faccio vedere il mio percorso tra il Pelmo e il Civetta. Ecco segnata in rosa tutta la strada che ho fatto a piedi. Potete veder anche la crocetta da dove ho fotografato il Civetta (segnato con la lettera B) all’alba e il Pelmo (segnato con la A) al tramonto. 

Schermata 2014 02 04 alle 18 39 21

Lo stesso percorso da altra angolazione.

Schermata 2014 02 04 alle 18 43 52

Dopo esser stato sul posto, posso dire che alba e tramonto sarebbero spettacolari da vedere stando sulla cima del Monte Crot che è questo qui in primo piano. 

Schermata 2014 02 04 alle 18 47 11

Il Civetta all’alba si vedrebbe così.

Schermata 2014 02 04 alle 18 46 30

Il Pelmo al tramonto, così.

Schermata 2014 02 04 alle 18 46 47

Salirci su non dovrebbe essere così complicato, visto che la strada asfaltata del passo Staulanza ci passa proprio sotto. C’è un sentiero che ci arriva e che parte dal Rifugio Staulanza (mt. 1766) e arriva in cima (mt. 2158). Bisogna però vedere com’è l’innevamento e se il sentiero è battuto o meno. 

Schermata 2014 02 04 alle 18 49 34

Insomma, se avete intenzione di rifare ciò che ho fatto io in questa escursione, vi consiglio caldamente di non salire nel pianoro tra il Civetta e il Pelmo, perché non praticabile a piedi. Puntate invece sul Monte Crot, sia per l’alba che per il tramonto. Ecco i sentieri ufficiali che portano alla cima. 

Schermata 2014 02 04 alle 19 04 03

Allora, grazie per avermi seguito e alla prossima foto avventura sulle Dolomiti!