La faticosissima scelta del passeggino

Giugno 15, 2011 0 Di wp_14635186

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Eh, beh, prima o poi doveva arrivare anche questo argomento su Squarciomomo, visto l’arrivo di una popina tra poche settimane. La prima cosa che mi sento di dire è che è stata dura, durissima. Sapete quanto conti per me l’immagine e l’estetica di un prodotto, e anche in questo caso ha prevalso su altri aspetti nella scelta finale. Ma non è stato semplice, perchè le cose da considerare sono tante, non ultimo il prezzo. Questi trabiccoli costano un patrimonio!

Da completo neofita, il primo approccio è stato con la marca più ovvia e più conosciuta: Chicco. Ma ben presto mi sono reso conto che non era tra le migliori. Vediamo il percorso intrapreso nella scelta del passeggino, anche se questa parola è riduttiva. Ormai si parla di combinato o trio, soluzione che adottano la maggior parte delle coppie che stanno per avere bimbi. Sistemi che comprendono la carrozzina, da usare nei primi mesi di vita, l’ovetto, utile per quando si deve trasportare il popo in auto, e il passeggino vero e proprio, che si utilizza fino a quasi 3 anni. Tutti e tre gli elementi si scambiano lo stesso telaio, con un risparmio di spazio e di soldi.

Come dicevo ho iniziato con Chicco e immediatamente ho buttato gli occhi sul Black label, un passeggino in edizione limitata che ha origine dal Trio living, prodotto di punto della Chicco. Avevate mai visto un passeggino tutto nero, pubblicizzato da una Biancaneve tutta nera?

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Nemmeno io. Questo elegante combinato costa grosso modo 750 euro (qui scontato a 675 euro) e comprende telaio versatile ultra-compatto con manico unibile, navicella, seduta reversibile, seggiolino Auto-Fix Fast con nuovo sistema di aggancio sgancio con una sola mano, Kit Trio Car, Marsupio Black Label, mantellina parapioggia, borsa e coprigambe silver e black.

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Gran bel prodotto, però se poi lo vai a vedere dal vivo ne rimani un po’ deluso. C’è sempre quella sensazione di un sacco di pezzi di plastica attaccati ad un telaio in modo un po’ troppo disordinato, con decine di snodi, snodini, snodoni.

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Poi sono passato a Janè, una marca spagnola che fa prodotti molto buoni. Avevo infatti la voglia di un passeggino più semplice e stiloso nella parte telaistica. Il Black label mi sembrava, si carino, ma un po’ vecchio nella linea. Tra i prodotti Janè ho adocchiato subito il Rider, con il suo telaio in alluminio veramente minimal.

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Le ruote più grandi, per scorrere meglio nei terreni accidentati, un sistema di ammortizzazione, la seduta reversibile con un sistema stracomodo. Un bel prodotto anche questo completo di tutti e tre gli elementi trio. Qui il prezzo era più alto del Black label della Chicco: 860 euro.

Dopo queste due opzioni c’è stato un attimo di stallo, dove mi sono avvicinato a marche quali Graco, Quinny, Inglesina, ma poi…

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Appena ho visto l’Ovo car della Brevi, mi son subito innamorato. La Brevi è un’azienda bergamasca che fa tanti prodotti per l’infanzia. Vediamo com’è fatto Ovo car, sistema trio molto moderno.

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Bello, vero? E’ cicciottoso, ben proporzionato, curato nei dettagli. Mi piace soprattutto nella versione telaio+ovetto. Non so se avete notato, ma avevo una predilezione per i passeggini neri, ma poi non è andata così. Comunque questo Ovo car mi ha subito preso per la sua linea, per le sue ruote (sembra abbia i cerchi in lega!), per il suo telaio molto stiloso. Facilissimo girare i tre accessori fronte mamma o fronte strada, e chiuso occupa pochissimo spazio. Unico neo, non ha il freno sul manubrio ma a livello dei piedi. Il freno stile bicicletta è prerogativa dei modelli a tre ruote, che sinceramente non mi piacciono. Mi danno anche l’idea di poca stabilità in terreni in pendenza, e io qui terreni del genere ne ho tanti. Costo dell’Ovo Car completo e omologato per l’auto, 629 euro.

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Alla fine il colore scelto è stato il panna, un colore appena uscito e che ha il pregio di essere neutro, ne maschile ne femminile. Infatti non posso vedere colori forti come l’arancio, il celeste, il giallo, il verde. Il panna magari si sporcherà un po’, ma tutte le parti sono lavabili in lavatrice. Ecco alcuni scatti fatti sul punto vendita prima dell’acquisto.

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Ed ecco l’acquisto fotografato nel mio giardino.

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Insomma, la marcia di avvicinamento al parto, continua incessante. Passo dopo passo arriveremo al fatidico momento. Mamma, che ansia! 🙂