Il giro del lago di Braies (parte 3)
Qui la prima parte. Qui la seconda.
Dopo aver mangiato, rigorosamente senza scarponi e stravaccato sull’erba, ho meditato sul da farsi. Ma siccome erano già le 13, c’era ben poco da meditare. Avevo promesso che sarei rientrato a casa intorno alle 17.30, e con due ore di cammino ancora da fare e due ore di macchina da percorrere, era già l’ora di rientrare. Però quei tizi piccoli piccoli che vedevo col mio teleobiettivo sul sentiero per la vetta della Croda dal Bec, mi facevano un’invidia…
Mi decido e riparto. Destinazione: lago di Braies. Si torna a casa.
Il pezzetto di sentiero con catene visto dall’alto.
Bellissima quest’immagine. Sembra che il sentiero finisca in cielo. Conoscete un’immagine che trasmetta più pace di questa? Forse chi soffre di vertigini non la pensa proprio così.
Per chi come me va in montagna a fotografare, il ritorno costituisce sempre una seconda chance per rifotografare cose o paesaggi che all’andata non ci avevano soddisfatto o ritenevamo non attraenti. Senza contare che il sole, spostandosi fa mutare moltissimo ogni cosa. E’ il caso di questo vecchissimo ed enorme tronco morto di larice che all’andata era completamente in ombra.
Riecco spuntare il lago. Intravedo già delle barchette che navigano sullo specchio d’acqua. Devono essere arrivate le ondate di turisti giornalieri.
Ora è decisamente più difficile fotografare la Croda. Ho il sole quasi contro.
Questo è il vallone opposto a quello che ho fatto per salire stamattina. Volendo si può fare il giro della Croda dal Bec e sbucare proprio lì sulla sinistra. Ci vorranno sicuramente 7-8 ore di cammino in tutto.
Sono le 14 e non sono sicuramente più da solo. Decine e decine di escursionisti salgono sui sentieri e stazionano nelle sponde del lago. Vedendomi scendere, tutti mi chiedono quanto tempo occorra per raggiungere il rifugio Biella. Da qui saran sicuramente due ore. Senza scoraggiarsi, si incamminano. La giornata è ancora lunga e il tempo è buono, però se devo dare un consiglio, per mete così, è meglio partire la mattina presto, e non incamminarsi alle 2 del pomeriggio.
Dopo 10 minuti sono al mare. Ci sono pure due piccioncini che prendono il sole.
Inizio a percorrere la sponda del lago opposta a quella di questa mattina. I colori incantano.
Però le sponde del lago sono diventate un mezzo carnaio.
Qualche temerario prova pure a pucciare i piedi.
Io filo via. Imbocco il sentiero che riporta all’albergo.
Da qui si vede perfettamente la gola in cui mi sono infilato stamattina. E’ quella là in fondo.
ecco le tipiche barchette in legno che sono a disposizione dei turisti. Il noleggio al molo costa 10 euro per 30 minuti, 15 per un’ora.
Il sentiero è molto affollato.
La zona dell’albergo lo è ancora di più.
Che contrasto, eh!
Sti fotografi, sono ovunque!
Ad un certo punto, avvisto un pazzo. Con una muta, sta attraversando il lago a nuoto!
Ecco il pontile da cui è partito.
Questo cane invece, ce l’aveva con i pesci e continuava ad abbaiargli contro.
Mancano gli ombrelloni e i marocchini e poi siamo a Riccione.
Arrivo alla chiesetta, un vero gioiellino!
Questi sono gli esatti luoghi usati moltissime volte nelle riprese della fiction “Un passo dal cielo”
Eccomi all’albergo storico.
Faccio un ultimo giretto al molo delle barche.
Appena salito, e già caduto. Per fortuna non in acqua. Cominciamo bene!
Sembra che le barche volino per aria.
un ultima foto al lago. Come vedete la situazione luce, era molto meglio questa mattina, con il sole che illuminava in modo molto molto diverso la Croda dal Bec.
Ecco la luce della mattina. Qui si comprende perfettamente ciò che vi ho detto riguardo le diverse situazioni di luce in montagna durante l’arco della giornata che, come vedete, mutano completamente.
Saluto il lago di Braies e mi dirigo verso la macchina. la tranquillità di questa mattina è decisamente sparita.
I parcheggi sono strapieni. Ricordatevi, in montagna la regola “il mattino ha l’oro in bocca” è legge!
Ecco il percorso completo che ho fatto, quasi 10 km:
Alla prossima escursione, qui su Squarciomomo.