Avril, amore mio…
Ieri Avril ha compiuto 4 mesi. Cresce veramente a vista d’occhio. I numeri dicono che è alta più del normale, ben 64 cm. Nel primo mese di vita, la piccola era leggermente sotto peso, ma ora si è ripresa alla grandissima ed è leggermente sopra lo standard, probabilmente il latte artificiale ha più vitamine del normale. I suoi occhi e le sue espressioni mi riempiono le serate: spesso mi metto a due cm dal suo nasino e la osservo. E lei osserva me con grande attenzione. Fissa spesso lo sguardo sul mio ciuffo ingellato ma non chiedetemi perché. Mi ride e mi stringe il dito. Poi si ciuccia l’intera mano mettendosela in bocca. Alle volte ha in bocca entrambi i pugnetti, non so come faccia e perché lo faccia… A tratti emette lunghi suoni e sembra che il suo intento sia parlare, perché quello che ne esce è un gorgheggio articolato, accompagnato da espressioni di chi ti vuole raccontare il mondo intero, anche se lei di mondo per ora, ne ha visto ben poco. Anche il suo pianto è cambiato. Ora non è più solamente un pianto anonimo, ma si trasforma di volta in volta in lamento, o in richiesta, o in arrabbiatura. I momenti più belli passati con lei sono quelli in cui è nel dormiveglia, attimi nei quali è semplicemente un fagottino che dipende completamente da te: suoni gutturali che nemmeno un cucciolo di cinghiale, movimenti lenti e impacciati, testa ciondolante e scatti per qualsiasi rumore più forte della media. Manine calde e lisce. Odore di bimba così buono che starei per ore ad annusarla. La sua pelle è completamente priva di imperfezioni: nessun neo, nessun segno ad interrompere quella setosa delicata superficie che lascia intravedere sottilissime linee blu che si intrecciano tra loro. Avril scalcia tanto, soprattutto sul fasciatoio. Le sue gambe sono spessissimo in movimento e altrettanto di frequente sono in aria. Stessa cosa le braccia, con le quali taglia l’aria davanti a sé nel tentativo maldestro di prendere farfalline che vede solo lei. Mentre le cambio il pannolino i suoi piedini battono continuamente sui miei addominali e a forza di dai, mi sto facendo i muscoli! Fortunatamente però, vestirla è semplice: non si lamenta mai, tranne quando la giri a pancia sotto. In quel caso alza la testa e la tiene ritta in aria iniziando a brontolare. Il ciuccio è un amico fedele, soprattutto dopo i pasti e prima di andare a nanna. Un grande aiuto per rilassarsi dopo aver trascorso giornate intere ad agitare per aria i suoi morbidi giochini. Queste sono le sensazioni meravigliose di un fresco papà, che sta ancora imparando cosa vuol dire avere una figlia. Sono innamorato pazzo della mia bimba, e questo Natale non poteva regalarmi gioia più grande di una creatura come Avril.
Questo post avrei voluto farcirlo di foto della mia bimba. Gliene ho fatte tante e alcune sono veramente splendide, ma la riservatezza vince ancora su tutto il resto. Magari un giorno, chissà…