Magnifica Sardegna (2)
Qui la prima puntata.
Ecco ciò che vedo appena l’aereo su cui ho viaggiato, poggia fragorosamente le sue ruotone sulla pista di atterraggio.
Ad Olbia il cielo è sereno e la temperatura si attesta sui 31 gradi! Non male per essere il 10 giugno.
Ecco l’MD80 su cui abbiamo viaggiato. Nessuna turbolenza in viaggio e tutto è filato liscio.
Anche Avril, per essere al primo volo, è stata molto brava. Certo, era un po’ sul “chi va là”, come se non fosse completamente a suo agio. Quando l’aereo calava di quota e si sentivano spostamenti un po’ al limite, si lamentava sottovoce e si sdraiava sulle mie gambe. Insomma, alla fine tutto bene.
Alle 20.30 circa, siamo arrivati al villaggio e la mattina successiva, ecco che inizia la nostra vacanza con questa visione.
E poi, dopo 5 minuti di piacevolissima camminata in mezzo alla natura, ecco spuntare lui: il mare.
Questa è la spiaggia antistante il villaggio.
Con acqua cristallina e bella freschetta.
Come benvenuto, ecco spuntare un bel calamarone a pochi centimetri dalla riva.
Una bella bestia, non c’è che dire.
Questi scatti invece, li ho fatti nel pomeriggio, quando il sole era ormai basso all’orizzonte. Una bella luce calda avvolgeva tutto.
E il mare era una tavola.
La mattina successiva, siamo andati nella spiaggia di Sa Curcurica.
La mattina successiva, rotta, sempre a piedi, verso la spiaggia di Cala Liberotto.
Di questo posto mi è sempre piaciuto questo triplo accostamento naturale: mare azzurrissimo, vegetazione selvaggia e verde intensa, roccia dal colore ambrato. Che spettacolo.
Ma sicuramente l’occhio viene attirato dall’acqua e dal suo splendore.
Ecco la roccia fotografata da vicino, per farvi capire la sua porosità e consistenza.
Durante la giornata erano numerosi i castelli di sabbia che costruivo con la mia bimba. Eccone uno fatto con la tecnica della colata.
La sera, la bassa marea regalava altre buone occasioni per fare belle foto.
Il giorno dopo, altra spiaggia. Qui siamo tra Cala Ginepro e Cala Liberotto.
Fortunatamente, con il passare dei giorni, l’acqua si è riscaldata e abbiamo potuto fare diversi bagni, anche con maschera e boccaglio.
Questo è il lussureggiante verde dell’interno del villaggio.
All’esterno le cose non sono proprio così. La Sardegna rimane verde per ben pochi mesi. Poi i prati e la vegetazione virano al giallo per mancanza d’acqua. Qui non piove molto spesso, anche se, negli ultimi nostri giorni di vacanza, abbiamo beccato due o tre pomeriggi con acquazzoni veramente inusuali. Ecco le pozzanghere lasciate da uno dei tre.
E così, dopo 9 giorni, ci siamo nuovamente ritrovati in aeroporto, pronti per rientrare nella nostra val di Fiemme.
Ecco Porto Cervo dall’alto, mentre stiamo per tornare a casa. Ciao Sardegna! A presto!
Al ritorno non sarà sereno come all’andata. Qualche corpo nuvoloso lo schiveremo, ma tutto sommato, viaggio tranquillo.
Eccoci sopra la toscana o l’Emilia. Chissà?
Immagine davvero suggestiva.
Eccoci alla fase dell’atterraggio a Verona.
Dopo un’atterraggio perfetto, la prima cosa che vedo dal finestrino, è una mega cisterna che viene a rifornire l’aereo su cui sono ancora seduto. E’ appena arrivato, ma è anche già pronto a ripartire. Non oso immaginare il costo del pieno!
Saluto il mio aereo ed esco scendendo la scaletta.
Un veloce pranzo al ristorante dell’aeroporto e poi via, verso le mie amate Dolomiti.
Finisce qui il mio reportage fotografico, molto meno ricco di quelli di un tempo, ma vi posso assicurare che con una bimba di due anni, è quasi impossibile dedicarsi alla fotografia. Mi spiace molto, ma dovrete accontentarvi.