Al santuario del Sass dla Crusc (3)
Qui la prima parte. Qui la seconda.
Con un po’ di ritardo dovuto ad una indisposizione personale, pubblico la fine dell’escursione al Sass dla Crusc. Io e Marco ci stiamo recando alla postazione dove attenderemo il tramonto sulla parete ovest del Sass. Dobbiamo scegliere bene la nostra postazione, che dovrà essere ricca di particolari e dal carattere suggestivo. Vorrei trovare un angolo di questo pianoro con alcune baite, alternanza di spazi aperti e chiusi, e un ottimo scorcio sul Sass. Innanzitutto bisogna allontanarsi dalle pareti di roccia, e dobbiamo rimanere in posizione sopraelevata. Non conoscendo la zona, dovremo avere anche un po’ di fortuna, contando che il posto scelto non dovrà essere troppo lontano da luogo dove abbiamo posteggiato l’auto. Il buio arriverà velocemente e non possiamo rischiare di farci trovare impreparati, anche se ho con me una pila frontale.
Per ora facciamo a ritroso il percorso dell’andata.
Con il sole coperto ancora da quel velo di nuvole, scatto dei controluce affascinanti. Non sembra più il sole: sembra la luna.
Là in fondo vedo le montagne austriache coperte dalle nuvole. Stamattina erano completamente libere.
Dalla parte del Sass invece, continua l’alternanza di nuvole e sereno. Non sarà così semplice beccare il tramonto stasera. Troppe incognite… Sarà meglio cercare scorci interessanti già da ora, forse tra qualche decina di minuti avremo nuovamente cielo coperto.
Sono le 16.30 e qualche inizio di rossore già inizia a intravedersi.
Una delle croci presenti sulle creste del Sass.
Siamo arrivati nuovamente alla baita dove abbiamo pranzato. Il sole ormai basso, crea bellissimi contrasti di ombre e luci.
Ecco la nostra trattoria. I servizi forse han lasciato a desiderare, ma l’atmosfera era eccezionale.
Coi controluce, la neve diventa velluto bianco.
Non capita spesso di uscire in escursione con qualcuno, allora ne approfitto per farmi immortalare con questo bel paesaggio.
Una bella panoramica (ingrandibile) del Sass dal Crusc con le sue baitine innevate.
poco più avanti trovo la situazione perfetta per una foto memorabile al tramonto. C’è tutto: le baite, il massiccio ben presente, il bosco che fa da contorno, la luce perfetta.
Il problema è che siamo un po’ lontani dall’auto. Dovremo proseguire, al tramonto mancano 60 minuti circa.
Rieccoci alla baita di questa mattina.
Il tempo di prendere qualcosa per dissetarci e ripartiamo.
Speriamo che questo sentiero sia abbastanza panoramico da poter avere un’ottima vista verso est. E’ da qui che dobbiamo passare per tornare velocemente all’auto, quindi non ci sono molte alternative.
Fortunatamente la visuale aumenta, anche se non ci sono baitine in primo piano. Proseguiamo ancora un po’.
Inizio a scattare particolari di cime illuminate. L’atmosfera si fa suggestiva.
Ci siamo. Inizio a studiare tempi e settaggi per tirar fuori il meglio da questo paesaggio incantato. La posizione era sicuramente meglio quella con le baitine, ma non si può avere tutto.
Dietro di me però, scorgo grossi problemi. Nuvolaglie più o meno grandi impediscono al sole di sbattere contro la parete ovest del Sass. Mannaggia, speriamo si spostino subito!
Scatto le poche cimette infuocate che sono disponibili. Per esaltare i colori del tramonto, ho variato i settari del bilanciamento del bianco.
Marco “attacca” la parete rocciosa con un tele.
le potenzialità fotografiche ci sarebbero, ma…
Il Sass dla Crusc è colpito dal sole solo a chiazze.
Le nuvolacce non se ne vogliono proprio andare. Maledette!
Bisogna prendere quello che c’è ed accontentarsi. Ecco una panoramica ingrandibile dell’intero Sass.
E la situazione invece di migliorare, peggiora. Ecco cosa vedo a ovest, verso il sole.
Ed ecco cosa succede al Sass dla Crusc.
Però alla fine del tramonto mancano ancora 30 minuti circa. Tutto può succedere, anche molto velocemente. Aspettiamo con pazienza, la temperatura è accettabile e non c’è vento. Il sole si fa vedere a piccoli tratti sulla roccia.
Che beffa!
L’unica cosa che si incendia alla nostra vista, son le nuvole alte verso nord.
Attendiamo ancora ma non succede più nulla. Tramonto rovinato. Iniziamo a scendere, si sta facendo buio velocemente e non sappiamo esattamente quanta strada dobbiamo fare per arrivare all’auto. In lontananza, mentre scendiamo, vediamo una cima infuocata. Sembra che le nubi abbiano voluto coprire solo la nostra zona. Che nervi.
La situazione non migliora neppure intorno alle 18, quando il sole sta sparendo dietro l’orizzonte.
Iniziamo a scendere rapidamente da un sentiero innevato.
Scruto il cielo verso sud e mi rammarico per quello che poteva essere e non è stato. La presenza di nuvole in cielo durante un tramonto non è sempre deleteria, anzi. La loro massa riflette il sole e aggiunge enfasi a tutta la scena.
Grazie ai tempi lunghi schiarisco il paesaggio che mi circonda.
Siamo in cammino da 10 minuti, la macchina non dovrebbe essere lontana. Le scie degli aerei diventano delle lame infuocate.
ma è a sud che si è spostato lo spettacolo più magico.
Ora il sentiero scende ripidamente. Della macchina ancora nessuna traccia. Sono le 18.10.
Ad un certo punto abbiamo bisogno del mio fidato iPhone. Qui i sentieri non sono segnalati e siamo davanti ad un bivio. Uso l’app Mappe per individuare la direzione corretta e proseguiamo.
Queste sfumature, solo la natura è in grado di crearle.
Sotto di noi intravediamo una strada: forse ci siamo.
Delle case abitate! La civiltà! Siamo salvi!
Alle 18.25 arriviamo finalmente all’auto.
In totale abbiamo percorso 13,4 km. Ecco il dettaglio del tragitto.
Insomma, la giornata non è andata proprio come speravo, anzi la delusione è tanta. Ma anche questo servirà come esperienza personale e sarà utile per la prossima volta che verrò qui. Conoscerò meglio il posto e sarò in grado di scegliere le giuste angolazioni per catturare gli scorci migliori. L’intento mentre scatto fotografie, è quello di fare immagini degne di un libro fotografico da pubblicare. Con questo obiettivo cerco sempre di cogliere i migliori paesaggi possibili. E magari qualcosa di buono anche da questa escursione è saltato fuori. Voi che ne dite? Vi ringrazio tanto per avermi seguito anche in questa scarpinata montana. Con l’arrivo della primavera, ci saranno presto altre occasioni per conoscere altri stupendi angoli di paradiso, qui sulle Dolomiti a me tanto care.