5 giorni nella magica Parigi (6)
Mi scuso per l’enorme ritardo con cui racconto questo sesto episodio del mio viaggio a Parigi, ma gli impegni in questi giorni mi hanno impedito di fare di meglio! Oltretutto nei giorni scorsi è anche successo di tutto nella città che ospita la Tour Eiffel, a causa di attentati che hanno messo a ferro e fuoco l’intera Parigi. Mi sono venuti i brividi al pensiero che meno di un mese fa io ero lì con la mia compagna… Qui la prima puntata, qui la seconda, la terza, la quarta e la quinta.
Piove e tira vento a Parigi. Il tempo insomma, non ci aiuta. Ma noi abbiamo un’appuntamento a cui non possiamo mancare. Anzi, dobbiamo arrivare assolutamente in orario. Che ci aspetta è lei: il grande mostro di ferro. La Tour Eiffel, il monumento, l’attrazione più visitata della città e anche il monumento a pagamento più visitato al mondo con quasi 7 milioni di persone all’anno. Incredibile ma vero!
Per poter salire fino in cima e non attendere ore, ho preventivamente acquistato i biglietti circa un mese prima sul sito ufficiale della torre. Questo. Le possibilità in ogni caso sono due: le scale, ma stiamo parlando di 1665 scalini, oppure gli ascensori.
L’escamotage dell’acquisto anticipato, ci ha permesso di arrivare agli ascensori in pochi minuti, anche se una certa coda abbiamo comunque dovuto farla. La torre ha indubbiamente un grande fascino e fa sentire pesantemente la sua presenza. Salire fino ai 280 metri della sua vetta è un’esperienza che non ci si deve far scappare. Ocio però a chi soffre di claustrofobia piuttosto che di vertigini. A mio parere qui non si soffre l’altezza ma proprio il senso di “piccolo” negli ascensori e sulla vetta. Ma il tutto è molto soggettivo.
In meno di 50 secondi, siamo al primo piano. L’altezza è già di 57 metri. L’ascensore poi prosegue e arriva al secondo piano, a 150 metri d’altezza e la visione è questa.
Nella foto si vede in lontananza la Tour Montparnasse. Il cielo è veramente incazzato.
Oltretutto piove e tira vento. Insomma, sembra di essere in mezzo ad una bufera in pieno oceano. Ma noi facciamo finta di nulla! O quasi.
Prendiamo un secondo ascensore (obbligatorio per salire fino in vetta) e con questo schizziamo direttamente a 280 metri! Questo è lo schema degli ascensori e i costi.
Queste sono le altezze della torre.
Ecco cosa si vede in un giorno di pioggia e nuvole basse.
Gli autobus sembrano mini giocattoli. E sto zoommando con l’obiettivo!
Alcune immagini della stanza dove sono state sistemate le statue di cera di Eiffel, di Edison e della figlia Claire.
La torre in realtà prosegue ancora oltre i 280 metri, fino ad arrivare a 309 metri, ma l’ultima parte non è accessibile ai visitatori.
Sostiamo brevemente nello shop ufficiale del merchandising.
Poi scappiamo. Il freddo si fa sentire.
Per riscaldarci e rifocillarci, ci affidiamo ad un’altra istituzione parigina: Eric Kaiser, il mago delle baguette a Parigi.
Lui è questo.
E i suoi negozi pullulano di pane dal sapore unico e dolci spettacolari.
IO mi butto su una bella baguette e un dolcetto.
In seguito assaggeremo anche i macarons e decreteremo che sono nettamente meglio quelli di Ladurée.
Prima di andare via, mi compro una baguette vuota appena sfornata che mangerò con calma in camera. Che dire? Era incredibilmente saporita, morbida e croccante al tempo stesso, con un gusto unico che non ho mai più ritrovato in tutta Parigi. Assolutamente da provare. Ma vuota eh!
Tra una cosa e l’altra, si sono fatte le 18.30 e dico alla Moma che sta per scattare un’altra sorpresa. Le dico anche che si deve mettere molto molto elegante, forse più elegante che ad un matrimonio, perché tra meno di un’ora la devo portare in un luogo incredibile ed esclusivo. Chissà cosa riserverà questa volta quel fulminato di Momo!
Lo leggerete nella prossima puntata!