5 giorni nella magica Parigi (1)
Ciao gente! Eccomi finalmente a raccontarvi per filo e per segno la mia ultima vacanza finita circa 6 giorni fa. Il viaggio era una sorpresa per la Moma, che nella splendida Ville lumiére, non ci era mai stata. Eh si, perché la destinazione era Parigi! Io ci sono già stato proprio 10 anni fa, ma siccome erano veramente molte le cose non fatte e non viste, e siccome la Moma continuava a dirmi incessantemente che si sognava la Tour Eiffel che sbarluccicava, allora ecco che ho organizzato tutto a sorpresa.
Ho prima chiesto i giorni di ferie al suo datore di lavoro (questo è un periodo per lei assolutamente intoccabile, visto che lavora in ambito turistico. Spostarsi sotto Natale era fino ad oggi, un’utopia. E invece sono riuscito (con l’aiuto prezioso di “qualcuno”) a prendere i giorni, sia per lei che per me, e da lì è partita la caccia al biglietto aereo. Volo Air France, diretto, senza scali e diurno. Poi ho scelto l’albergo. Volevo che fosse confortevole, perché sapevo che avremmo avuto bisogno di riposarci dopo giornate passate a camminare. Allora ho chiesto una camera con vasca idromassaggio. Ho poi prenotato un po’ di cosette via internet che vi spiegherò mano a mano che procederemo col racconto. E infine, a meno di 10 giorni dalla partenza, ho svelato il tutto alla Moma, attraverso un video trailer, questo.
Quando l’ha visto, la Moma non ci ha capito nulla. Alla terza visualizzazione ha iniziato ad inquadrare che il tutto potesse riguardare lei e non qualcun’altro. E alla fine è scoppiata di gioia. Dopo la preparazione dei bagagli, e dopo aver calorosamente salutato la nostra piccola Avril (inutile portarsela dietro per chiese e Musei, sarebbe stato solo una tortura per lei. Le abbiamo però detto che andavamo a prenderle due sorprese. Ed era tutta felice), siamo partiti. E qui inizia il mio fotoracconto. Eccoci all’aeroporto di Verona. Ci attendeva un’ora e mezza di volo comoda comoda.
Il volo è stato fatto con un Embraer 170, un velivolo piuttosto piccolino, confrontato con i soliti Airbus A300 o simili. Ecco l’aereo che ci avrebbe portato in Francia.
Giornata stupenda a Verona e cielo completamente libero da nuvole.
Ci accomodiamo nei nostri posti, opportunamente scelti con il check-in on line, che ormai quasi tutti offrono.
E puntuali come degli orologi svizzeri, decolliamo.
Nel giro di venti secondi, stiamo già ammirando la pianura padana dall’alto.
Il lago di Garda con la punta di Sirmione.
Poi ecco le prealpi appena spruzzate di neve.
Dopo due minuti, ecco il lago d’Iseo.
A neppure 30 minuti dal decollo, sono sopra la Val d’Aosta.
E inconfondibile, riconosco il Cervino.
Da qui in poi, una volta entrati in territorio francese, le nuvole iniziano a ricoprire tutto.
Sapevo già che a Parigi ci attendeva una giornata grigia e forse con pioggerellina. In men che non si dica, ci prepariamo all’atterraggio. L’aereo si abbassa e lentamente entra nelle nuvole. Addio sole!
Dopo 12 minuti di nebbia totale, finalmente sbuchiamo sotto le nuvole.
Ed eccoci al mostruoso aeroporto Charles de Gaulle.
Qui non piove ma fa freddino e tira vento. Tanto vento. Raffiche da 80 km all’ora.
Saluto il nostro bell’aereo che ci ha portati in Francia e ci dirigiamo a ritirare i bagagli.
Il ritiro è rapido e abbiamo tempo per guardarci un po’ in giro. Noi che veniamo dalle Dolomiti, ammiriamo tutto ciò che ci circonda con un po’ di luccichini negli occhi.
Dopo aver preso la RER B (il treno che dall’Aeroporto porta al Centro città), durata del viaggio 25 minuti, eccoci finalmente in Hotel. L’albergo che ho scelto è un Boutique Hotel, con stanze a tema. Il suo nome è Secrets de Paris e questo è il suo sito. Io ho scelto la stanza Musée D’Orsay e ad attenderci, c’è un mega orologione sopra il nostro letto, simile a quello presente nel magnifico museo parigino.
La camera non è grande (19mq) ma è veramente deliziosa. Il Secrets de Paris è un 4 stelle situato tra il Moulin Rouge e l’Opera Garnier. E’ anche a tre minuti da Place de Clichy e dalla metro. Ecco alcune immagini ufficiali dell’albergo e della nostra camera.
Termina qui la prima parte di questo viaggio fotografico oltr’alpe. A presto per il resto.