Enormi distese bianche sul San Pellegrino (1)
Buonasera a tutti i lettori di Squarciomomo. Ecco uno degli appuntamenti che più attendete tra queste pagine: una delle mie foto-escursioni dalle Dolomiti. Decine e decine di immagini a 800 px che raccontano le mie giornate trascorse tra i sentieri dei fantastici posti che mi circondano. Questa volta l’escursione è un po’ particolare e diversa dal solito. Non vedrete rocce dolomitiche o boschi innevati, ma un gruppo montuoso piuttosto scuro e completa assenza di alberi. Partiamo con il racconto!
Dopo molti, moltissimi dubbi sul luogo da visitare, ho scelto di andare a Fuciade, uno dei paradisi montani nei pressi del Passo San Pellegrino, dove lo sguardo spazia sulle Pale di San Martino e sugli enormi pratoni punteggiati dai fienili locali. Questo enorme alpeggio si trova a 1970 metri ed è proprio ai piedi del Cima Uomo. Qui avrò sole assicurato, neve in quantità e nessun pericolo di valanghe.
Parto alle 7.30 di mattina, non troppo presto quindi, anche perché la meta questa volta è vicina a casa. In poco più di 40 minuti sono in marcia sulla comoda strada che porta al rifugio Fuciade, ottimo luogo dove gustare piatti ricercati e molto curati. Subito vengo colpito dall’altezza della neve presente.
E’ impressionante vedere cartelli stradali e insegne varie, letteralmente sotterrate dalla neve.
Poco più avanti incontro un vigile con gli sci (ebbene sulle Dolomiti succede anche questo!) che mi informa che questa strada è stata riaperta solo il giorno prima dopo una chiusura durata molto molto tempo. Sono quindi tra i primi a calpestare nuovamente questa via.
In effetti vedo tracce fresche di spazzaneve e poco altro.
Il motivo della chiusura sono due o tre valanghe che hanno interessato la zona. Eccone una piccola.
Più avanti incontrerò quella grossa, a riprova che anche qui esiste pericolo in quel senso. Ma ora sembra che il manto nevoso si sia assestato e la strada sia di nuovo sicura. Certo è che la neve è proprio tanta tanta.
Gli ultimi cm son caduti solo 5 giorni fa e qui si può vedere il fresco spessore di 40 cm. Appena sotto, si vede lo strato di neve rossa caduta a fine febbraio, quando una perturbazione venuta dall’Africa ha colorato i cieli di rosso ed è piovuto/nevicato misto a sabbia del deserto.
La giornata, come promesso dal meteo, è meravigliosa e la temperatura si sta alzando molto velocemente. Davanti a me vedo già il Cima Uomo, 3010 mt.
A lato l’arrivo della funivia Col Margherita a 2513 mt.
Per ora sono solo e cammino nella neve scricchiolante. Dopo circa 20 minuti arrivo ai primi fienili innevati.
E’ qui che mi rendo veramente conto di quanta neve ho sotto i piedi.
Lo spessore non è quello che si vede sui tetti, perché il tetto delle case fatica a mantenere gli strati di neve intatti, a causa del vento, dell’esposizione all’aria e al sole, ecc… Il vero spessore lo si capisce da quanto sono sotterrate le baite.
Ecco il vigile di prima che se ne va tra le baite con i suoi sci ai piedi.
A questo punto del percorso il panorama si apre completamente e lo sguardo è libero di spaziare.
Alla mia destra vedo parte delle Pale di San Martino.
Eccole anche qui.
La funivia Col Margherita.
Alla mia sinistra inizio ad intravvedere il pendio da cui è scesa una grossa valanga che comunque si è fermata prima di raggiungere la strada che sto percorrendo. Qui solo piccole slavine.
C’è neve a perdita d’occhio.
Altri bellissimi scorci comprendenti i fienili di Fuciade e Cima Uomo.
Il vigile (in basso a destra) e la vecchia valanga (a sinistra).
Sembra il nome di un libro…
Sono le 9.15 del mattino ma il sole sta già facendo il suo dovere sul manto nevoso. Siamo a quasi 2000 metri eppure la neve è lucida, segno che lo scioglimento è già partito da un po’.
Procedo ancora, con calma e nel più assoluto silenzio.
Alcuni turisti e la motoslitta che li porta a casa, rompono questa magia.
Mi sto avvicinando al rifugio Fuciade.
Allarghiamo l’inquadratura. Che spettacolo!!
Altri cartelli sotterrati.
I paesaggi qui sono fenomenali.
Eccomi arrivato al Fuciade. Ma oggi non è certo questa la mia meta.
La minuscola chiesetta presente sul posto.
La mia meta oggi, è la stessa di quei signori là in fondo, ed è 500 metri più in alto rispetto a dove sono ora.
A presto per il resto del racconto!