La rosa Civetta e il Pelmo vulcano (1)
Buonasera gente! Eccomi qui a raccontarvi (mentre fuori nevica di brutto) com’è andata la mia escursione fotografica nelle Dolomiti Agordine, zona Civetta e Pelmo. Innanzitutto vi dico che è stata una luuunga giornata e che per la prima volta da quando scorrazzo per le Dolomiti, mi sono svegliato per vedere un’alba. E’ stata dura ma ce l’ho fatta. Partiamo col racconto, che come al solito avrà decine e decine di immagini, intervallate dai miei brevi commenti. Si va!
La mia sveglia suona alle 4.45 della mattina. Come uno zombie, cammino per il corridoio e raggiungo il bagno dove mi rinfresco un po’. Apro la finestra lentamente per non svegliare nessuno. Il cielo è ancora buio ma io posso vedere centinaia di stelle che brillano e ho la conferma che oggi sarà una giornata da “tutto sereno”! Arrivo a Moena intorno alle 5.40. In giro non c’è anima viva.
Ai lati della strada uno spessore di neve sui 5-8 cm. Imbocco la strada per il Passo San Pellegrino.
E qui in pochi km la situazione cambia drasticamente. Le temperature da -6°C precipitano a -11°C e la neve a bordo strada aumenta considerevolmente.
Sto per scollinare ai 2000 metri del Passo. La neve qui è tantissima.
La temperatura è di -14°C.
Eccomi a Selva di Cadore, dopo Cencenighe. Anche qui a neve non si scherza.
E ora sto salendo verso il passo Staulanza. Qui siamo già ai piedi del Monte Pelmo, ma il buio mi impedisce di vederlo. Sono le 6.45.
Finalmente, dopo un’ora e mezza di viaggio, arrivo al mio primo punto di sosta. Siamo in località Palafavera a 1520 metri di quota. Qui ho stabilito di arrampicarmi sulle piste da sci per riuscire a fotografare l’alba sulle pareti del Civetta. Ecco la situazione quando arrivo sul posto. Il Pelmo si fa finalmente vedere alle mie spalle.
Mentre di fronte a me c’è il Civetta ma per ora ne posso vedere solo un piccolo scorcio. Appena esco dalla macchina mi rendo conto che oggi sarà dura: un vento teso e gelido mi entra nel collo, cerco di vestirmi più che posso mettendomi anche il cappello che solitamente non indosso praticamente mai. Prendo lo zaino e le ciaspole e parto. Sto risalendo una pista rossa da sci cercando di non rovinarla troppo, visto che è intonsa in attesa degli sciatori che arriveranno qui oggi.
All’alba manca ancora mezz’ora circa, però il cielo a est tende già a schiarire. Devo velocizzarmi a trovare la giusta postazione.
Salgo ancora ma non riesco ad uscire da questo maledetto bosco. Non ho visuale. E son già con la lingua fuori per la fatica.
Mano a mano che salgo, il Pelmo si fa vedere sempre meglio.
Passano altri 10 minuti e il cielo schiarisce ancora.
Trovo finalmente un po’ di visibilità sul Civetta ma non mi basta.
La situazione non è come speravo.
Poi finalmente un posto dove possa vedere quasi tutto. Non era quello che speravo ma ormai non c’è più tempo.
Sono le 7.29 e lo spettacolo sta per cominciare.
Io attendo così, tra una folata gelida e l’altra.
Ah, cosa non si fa per uno scatto fotografico…
Alla prossima puntata!