Sui pratoni del Pralongià in Alta Badia (4)
Qui la prima puntata, qui la seconda, qui la terza.
Compatibilmente con il mio tempo, eccovi la conclusione del foto racconto dell’escursione fatta in Alta Badia.
Sono in cima al Pralongià a 2149 metri d’altezza, e guardo verso ovest. Sulla sinistra potete vedere l’inizio della Val Gardena. Là sotto c’è Corvara. Alla destra dell’inquadratura c’è la Val Badia. Quello che si vede in basso è uno dei tanti rifugi della zona. Ancora più in là, gli impianti di risalita dove mi sto dirigendo.
Il Sassongher.
Una panoramica delle Conturines e parte del Sasso Croce.
Si torna verso casa.
Qui in quota il vento fa strani ghirigori nella neve.
Mi sto avvicinando alla civiltà, dopo esser stato tutto il giorno in mezzo al bosco e in semi solitudine.
Verso Cortina il tempo persiste con ampie coperture nuvolose. Per fortuna non sono andato in escursione da quelle parti.
Una bellissima immagine del Sasso Croce, re della Val Badia.
Ecco uno di quei servizi che vorrei provare un giorno. Elivolo turistico per le Dolomiti.
Da qui partono tre tragitti.
I prezzi però, non sono proprio economici: 110 euro a persona. Infatti la zona è deserta.
Non è invece deserto il rifugio da dove arriva odore di ciccia arrosto e patatine fritte.
Qui la gente è in piena vacanza e se la gode.
Ecco la mia via di ritorno: la pista azzurra n. 9A.
Alla mia sinistra continuo a vedere paesaggi incantevoli.
Per chi ama passeggiare nella neve, con ciaspole ma anche senza, qui c’è di che sbizzarrirsi.
Alla mia destra, verso Cortina, il cielo ha deciso che era stufo di rimanere nuvoloso.
La famiglia degli alberi storti.
Sono le 14.53 e le ombre sulla neve sono sempre più lunghe.
Mi addentro un po’ in neve fresca, anche se è una gran fatica. Ma ne vale la pena per gli scorci fotografici che trovo.
Arrivo ad un altro rifugio.
Fortunatamente il sole tramonterà alle mie spalle, così potrò immortalare le Conturines tutte rosse. Eccole in alcuni particolari.
Gli sciatori scendono a valle come tante mucche con le ruote. Braccia lungo i fianchi, fanno uno strano effetto vederli così tutti insieme.
Certo è che il bordello è parecchio.
Questa è la valle che dovevo visitare quest’oggi. A quest’ora finalmente è al sole!
Fotografo verso il Lagazuoi baciato dal sole del tramonto.
La neve là sopra è tanta tanta.
Sono finalmente alla fine della pista da sci. Mi addentro per una strada parallela che mi porterà al punto da dove sono partito questa mattina.
Guardate cosa sono qui gli alberi.
Il paesaggio è spettacolare, ma sembra che gli sciatori non se ne accorgano.
Sono le 15.37 e i colori si fanno più intensi. Manca meno di mezz’ora al tramonto.
Tento qualche HDR, viste le condizioni di scatto pressoché impossibili.
Altri alberi abbattuti dal pesante carico di neve.
Mi addentro nel bosco come se fossi un piccolo leprotto.
E guarda caso, di fianco a me scorgo delle impronte che sembrano proprio quelle di una lepre.
I colori davanti a me si fanno incredibilmente vivi.
Continuo a spostarmi in neve fresca raso terra.
Il sole cala molto velocemente.
Eccomi arrivato nei pressi del parcheggio dove ho l’auto. Proprio in tempo per vedere le punte dei monti in fiamme.
Che spettacolo che ho davanti agli occhi. E sono tutto solo ad ammirarlo.
Ed ecco gli ultimi barlumi di tramonto.
E’ praticamente finita.
Colgo gli ultimi rossori nei riflessi di un torrente semi ghiacciato.
Stanco ma appagato, rientro in auto, la quale è mezza congelata, essendo stata tutto il giorno all’ombra a -9, -11°. Mi metto in viaggio e incontro nella corsia opposta decine e decine di auto che tornano dagli impianti di risalita.
Faccio i Passi montani e poi arrivo a Canazei.
Qui farò oltre 20 minuti di coda per traffico intenso. Una gran bella scocciatura.
Poi finalmente, doccia calda e meritato riposo.
Alla prossima escursione, gente! Vi aspetto numerosi.