Universiadi al Monte Bondone (2)
Continuo il foto racconto della mia giornata passata al Monte Bondone come fotografo accreditato alle Universiadi 2013 Trentino. Qui la prima parte.
Nel frattempo è quasi arrivato il momento della gara di Freestile. Speravo fosse la giornata dei salti acrobatici da fare in strutture tipo queste
e invece sono discese multiple con salti e porte da schivare. Pur sempre spettacolari ma non dal punto di vista fotografico, anche perché continuo ad essere completamente in ombra e il sole, quando spunterà, lo farà proprio in direzione dell’arrivo degli atleti, togliendomi completamente la visuale. Provo a fotografare gli atleti che scendono come dei razzi.
Intendiamoci, questo è uno sport pericoloso. Se sbagli qualcosa o ti distrai, ti massacri. Quindi tanto di cappello a queste ragazze e ragazzi che si cimentano con coraggio e un po’ di spavalderia. C’è anche un po’ di tifo ed è pure nostrano.
Questa è la zona d’arrivo.
Mi sono piazzato qui perché c’è l’ultimo salto che è il più spettacolare. Qui gli atleti sono in volo per parecchio tempo.
Con atterraggi spettacolari.
I mattacchioni che arrivano nel parterre a tutta velocità, si divertono ad alzare nuvole di neve enormi.
Intanto che si svolgono le batterie di qualificazione, torno agli amici dell’half pipe.
La gara per loro è domani. Oggi, allenamento.
Queste sono le ragazze statunitensi.
E questi i loro compaesani maschi.
Inutile dire che sono pieni di gingilli Apple!! Finalmente arriva un po’ di sole sulle piste di gara.
Però le gare di freestile sono momentaneamente in pausa.
Così vado a far visita al ristoro previsto per la stampa.
Qui degusto con calma e al calduccio, un po’ di affettati e formaggi vari. Boooni!
Dopo 30 minuti circa, si torna al lavoro.
Ultimi ritocchi alla pista prima delle batterie che assegneranno le medaglie.
Là in fondo, il Brenta che io non ho mai avvicinato.
Magari un giorno… Ecco la zona con i relativi impianti di risalita.
Ora che l’half pipe è tutta all’ombra, i ragazzi sono andati via. Che cavolo!
Ricominciano le gare di freestile. La posta in palio aumenta e anche il margine di rischio. Ora gli atleti scendono 4 alla volta. Si qualificano solo i primi due. E quindi si lotta ad ogni centimetro.
Le batterie si avvicinano sempre più alle semifinali. Ecco altri 4 concorrenti che sfrecciano uno attaccato all’altro.
Eccoli al salto finale.
Ne partono altri quattro. Il salto ad uno dei quattro non riesce benissimo.
Il volo è scomposto.
L’atterraggio non piacevole.
L’atleta viaggia in direzione di uno dei due paloni in gomma imbottita.
Per fortuna nessuna grave conseguenza.
Altro gruppo. Attenzione!
Siamo al salto finale.
Gli ultimi due sono molto vicini e forse si disturbano al momento dello stacco dal suolo.
Entrambi si sollevano da terra in modo non corretto.
Già da questa immagine si capisce che l’epilogo del salto non sarà roseo.
L’impatto col suolo.
Nonostante l’atleta con la casacca rossa finisca sulle reti e poi fuori pista, la peggio ce l’ha lo sciatore con casacca azzurra.
Arrivano i primi soccorsi.
Dopo 10 minuti, fortunatamente lo sciatore viene sollevato sulle sue gambe e, zoppicante, portato fuori.
Successivamente viene caricato su una barella per accertamenti.
La gara continua e volge all’epilogo.
E’ tempo di montare il podio per le premiazioni.
Mentre il poco, pochissimo pubblico presente, lascia il bordo pista.
In gara hanno avuto la meglio i russi, come quasi in tutte le discipline di queste Universiadi.
Tutto pronto per la cerimonia dei fiori qui sul Bondone.
Ecco il podio femminile.
E quello maschile. Qui ha avuto la meglio un polacco.
Finisce qui questa giornata di sport in qualità di fotografo accreditato.
Ora la mia meta è il centro di Trento, dove al Main center della stampa, riconsegnerò il mio pettorale da fotografo. Il motivo è presto detto: da qui alla fine delle Universiadi, non avrò più occasione di presenziare a nessuna gara. Quindi mi evito un’altra strada da casa mia a Trento per riprendere la cauzione del pettorale. Entro nel grande edificio. Nonostante sia domenica, c’è molto movimento.
Nella hall principale è presente la fiaccola che ha acceso Papa Giovanni e che è servita per illuminare il braciere in Piazza Duomo a Trento.
Riconsegno il pettorale e mi dirigo spedito a casa tirando le somme di questa esperienza alle Universiadi. Devo dire che mi aspettavo molta più gente alle gare e invece ho trovato poca partecipazione. Dal punto di vista organizzativo il Trentino è da elogiare. Ho visto spiegamento di mezzi e persone come e se non più dei Mondiali di Marzo 2013.
Nel frattempo la manifestazione è andata avanti e ad oggi, mancano solo 3 giorni alla fine delle Universiadi. Questo è il medagliere aggiornato a stasera, con ben 153 medaglie già assegnate.
Come vi dicevo, la Russia ha stravinto in tantissime discipline. L’Italia si sta difendendo bene e per ora ha 3 ori, 4 argenti e 3 bronzi.
Il mio prossimo appuntamento con lo sport invernale e la fotografia è fissato per il 4 e 5 gennaio 2014, quando i campioni degli sci stretti arriveranno qui per il finale del Tour de Ski. Alla prossima!