Universiadi al Monte Bondone (1)
Eccomi a raccontarvi la mia giornata al Monte Bondone sopra Trento, per le Universiadi 2013 in Trentino. Sono partito di buon’ora da casa, con la mia D90 al seguito. Uscito di casa, mi sono accorto che la notte aveva nevicato un po’.
Una spruzzatina leggera, però qualcosa aveva fatto, tanto da rendere le strade infime e pericolose. Arrivo il autostrada e trovo il deserto assoluto. Mi ritrovo a pensare che amo la A22. E’ un’autostrada sempre così tranquilla e rilassante… Raramente mi è capitato di fare code o di trovare incidenti. E poi è totalmente o quasi circondata dalle montagne.
Dopo circa 20 minuti, vedo spuntare davanti a me il Monte Bondone, quel picco aguzzo con una pista da sci che le fa da collare.
Ancora altri 20 minuti e arrivo ai 1300 metri del monte Bondone. Grazie al mio pass parcheggio comodamente vicino ai campi di gara. Ecco una delle tante auto ufficiali delle Universiadi.
Sono le nove e le piste da sci sono ancora mezze deserte. Questo è il ristoro per la stampa.
Mi avvinco ai campi gara. Fa un freddo allucinante e tira anche un certo venticello. E per di più sono all’ombra.
Dal punto di vista logistico sembra tutto pronto, anche questi microfononi pelosi che finalmente riesco a vedere da vicino.
La cabina di regia però, non è messa tanto bene. Ecco dove lavorano 4 ragazzi circondati da computer e fili. Aiuto!!
Postazione speaker e dj. Anche loro non sono proprio al caldo.
Oggi sono qui per vedere le gare di Freestile ma noto di fianco alla pista che gli atleti dell’Half-pipe si stanno allenando e danno spettacolo anche se non gareggiano. Mentre attendo l’inizio delle gare, mi avvicino a loro e al loro mondo che non conosco.
La prima cosa che mi sorprende è proprio la pista. E’ un mezzo tubo (half-pipe infatti) fatto di neve congelata ottenuta con acqua e sale.
Lungo questo mezzo tubo in discesa, gli snowboardisti fanno evoluzioni e salti spingendosi da una parte all’altra del tubo. Ecco i ragazzi che studiano la pista e salgono a piedi verso la partenza.
E mò vi faccio vedere di cosa son capaci!
Si, è vero, sembra che ti vengano addosso, ma in realtà non è così. La forza di gravità li racaccia sempre dentro il mezzo tubo.
A domani per la continuazione del racconto!