La montagna che uccide
Come dico spesso a chi mi chiede se non abbia paura ad andare da solo in escursione, la montagna va temuta e rispettata. E’ fondamentale conoscere i propri limiti, sia fisici che psicologici e non andare mai oltre. Bisogna avere il coraggio e la saggezza di tornare indietro se non ce la si fa, o di rinunciare ad una determinata meta se le condizioni meteo cambiano. L’estate che si sta concludendo ha visto diversi episodi di cronaca nera sulle cime dolomitiche, tra cui ricordo un escursionista sul Cardinal, proprio dietro casa mia, la sciagura del piper schiantato alla base della Marmolada (proprio nella zona che si vede nella foto qui sopra), e altre sparse un po’ in tutto il territorio dolomitico. Anche ieri tre alpinisti sono morti sul Sassolungo durante un’ascensione complicata. Erano tedeschi, forse un po’ in là con l’età ed erano legati assieme. Io non ho mai fatto alpinismo ma non riesco a capire come possa quello essere il sistema più sicuro per salire in parete: legati l’un l’altro con una fune. E’ normale che se uno dei tre perde l’appiglio, gli altri faranno la sua stessa fine. E’ così nel 70% delle volte. Io non affiderei mai la mia vita nelle mani di un altro in situazioni come queste. O te la cavi da solo, o stai a casa. Personalmente mi limito ai sentieri, qualche volta alle ferrate. Il resto lo lascio fare agli altri. Certe cose devi sentirtele dentro.