In vetta allo Sciliar (2)

Agosto 12, 2013 0 Di Momo

Qui la prima parte.

DSC 9604

Sto percorrendo il sentiero n. 5 che porta ai piedi dello Sciliar, per poi intraprendere la salita fino alla Cima Pez. Cammino tra magnifici prati punteggiati da baite. Un relax totale mi travolge e sto bene con me stesso. E’ una bellissima sensazione. 

DSC 9595

DSC 9839

Alle 11.50, arrivo finalmente all’inizio della salita. Qui trovo un ponte un po’ anomalo. 

DSC 9598

DSC 9599

Subito dopo, si inizia a fare sul serio con un sentiero che sale abbastanza rapidamente. 

DSC 9600

Lo Sciliar è proprio di fronte a me. 

DSC 9601

Alla mia destra, già posso vedere gran parte della strada che ho percorso in mezzo ai prati. 

DSC 9603

Ogni tanto incontro mucche al pascolo, e spesso le includo nelle mie inquadrature. 

DSC 9605

Queste bestie producono un latte completamente diverso dalle mucche da stalla che ci sono in campagna. 

DSC 9606

Loro hanno il privilegio di brucare erba sempre fresca, molto spesso con proprietà medicinali e il loro latte è prelibato, ricco e saporito. Se volete provarlo, vi consiglio di comprare il latte Mila proveniente dai masi selezionati. E’ quello con il tappo verde. Proprio lungo il cammino qui all’Alpe di Siusi, ho incontrato un maso selezionato da Mila. 

DSC 9840

Schermata 2013 08 13 alle 09 33 02

Una panoramica di ciò che sta comparendo alle mie spalle mentre salgo. E’ spettacolare. 

Schermata 2013 08 12 alle 23 42 41

DSC 9618

Da lontano noto un branco di cavalli allo stato brado. 

DSC 9620

Ci sono anche due piccoli puledri che riposano. 

DSC 9621

Il sentiero continua a salire, ma a differenza di sabato scorso, non faccio per niente fatica. 

DSC 9622

Certo, fa meno caldo, non ho ancora mangiato quindi nessun senso di spossatezza, non sono disidratato, e probabilmente conta anche che ho dormito bene la notte prima. Sabato scorso avevo dormito si e no 3 ore per vari motivi. E’ comunque probabile che qualcosa c’entrino anche loro: i miei nuovissimi scarponi La Sportiva. 

Schermata 2013 08 12 alle 23 51 35

A differenza del modello regalatomi nel 2009, questo è molto meno rigido e sto comodo quasi come in un ciabattone.  Il modello che vedete è pensato per il trekking, mentre i precedenti erano per Mountain e quindi erano più pesanti, più rigidi, ramponabili. Queste caratteristiche si tramutavano però in scarso confort e nel mio caso in una vera e propria tragedia. A memoria ricordo almeno 4 escursioni con vesciche ai talloni. Successivamente mi son fatto ribattere il tallone degli scarponi e da quel momento non ho più avuto vesciche. Hanno però iniziata a farmi male le punte fino a farmi diventare nere entrambe le unghie dell’alluce. E’ come se lo scarpone si fosse ristretto e in discesa mi spaccasse la punta del piede. Motivo per cui ho deciso di abbandonarli.

Schermata 2013 08 13 alle 09 53 09

Con i nuovi scarponi è una favola. Per tutto il giorno si comporteranno egregiamente, sia in salita (tallone sollecitato) che in discesa (punta sollecitata). Sarà la prima volta, dopo tanto tempo, che non tornerò a casa con i piedi massacrati. Sono rimasto molto deluso dal precedente modello di scarponi La Sportiva, ma ho voluto dare fiducia al marchio ancora una volta, visto che l’azienda è a pochi km da casa mia. In ogni caso, per la cronaca, ho comprato gli scarponi in saldo del 20% a BZ da Sportler per 135 euro. Attenzione perché non troverete questo modello sul sito La Sportiva, in quanto è un prodotto fabbricato esclusivamente per alcune catene di negozi. 
Ma torniamo alla nostra escursione. Sto continuando a salire verso il rifugio Bolzano e poi ancora più su, fino alla Cima Pez. 

DSC 9627

Incontro 3-4 larici molto molto vecchi e massacrati probabilmente dai fulmini. 

DSC 9628

DSC 9629

Il sentiero sale zigzagando tra mughi e larici. 

DSC 9630

Sbircio all’orizzonte e ora posso vedere nettamente alcuni gruppi montuosi a me molto familiari.

DSC 9635

Ecco il Sassolungo avvolto dalle nuvole. 

DSC 9631

Queste invece sono le Odle. 

DSC 9632

E questo è il gruppo del Cir, sul Passo Gardena. 

DSC 9633

Un gruppetto di Raponzoli alpini.

DSC 9639

Da dove sono ora, vedo tutta la strada che ho fatto a piedi, dalle cabinovie, fino all’ultima malga prima della salita. 

DSC 9647

Una panoramica di tutta l’Alpe di Siusi. 

Schermata 2013 08 13 alle 00 20 24

Continua la mia rapida salita. A giudicare da ciò che vedo, non manca molto allo scollinamento. 

DSC 9658

E guardando indietro il panorama si apre sempre più.

DSC 9661

Infatti, poco oltre arrivo alla fine della salita. 

DSC 9663

DSC 9668

DSC 9669

Ora si tratta di addentrarsi nell’altipiano dello Sciliar e dirigersi verso il Rifugio Bolzano. Qui il sentiero è quasi in piano e rifiato un po’. 

DSC 9672

Un bell’esemplare di Astro alpino. 

DSC 9674

Davanti a me spunta il Catinaccio, anch’esso in parte coperto dalle nuvole. Durante la giornata mi accorgerò infatti che sarò fortunato con l’irraggiamento solare. Molti gruppi montuosi dolomitici saranno coperti da nuvole consistenti. All’Alpe di Siusi, no. 

DSC 9675

Ecomi ad un’altro bivio. Da qui si sale al Bolzano o si prende il sentiero 4 verso Cima di Terrarossa. 

DSC 9676

Ecco il sentiero n. 4. 

DSC 9678

Io invece salgo ancora.

DSC 9677

Giovani e aitanti montanari vestiti con abiti tipici tirolesi, stanno arrivando come me al rifugio Bolzano a 2450 metri. 

DSC 9683

DSC 9684

Il rifugio si rivelerà come un piccolo paese. Molto grande e articolato, all’esterno troverò molta vita, la stessa che si troverebbe ad una festa di paese. 

DSC 9686

Gente che mangia ai tavoli, gente che riposa, orchestrine che suonano e piccoli cori improvvisati. Qui ci si diverte proprio. 

DSC 9693

Ci sono pure i panni stesi al sole. 

DSC 9694

DSC 9695

DSC 9696

Qualcuno è giunto fin qui a cavallo. 

DSC 9699

DSC 9702

Un piccolo video in HD girato con iPhone, per farvi gustare l’atmosfera che si respirava. 

 

A tra poco per la terza parte.