Al lago di Sorapiss sotto il solleone (2)
Qui la prima parte.
Sono davanti al Dito di Dio, picco roccioso che domina l’anfiteatro dei Sorapiss. Mancano pochissimi metri alla vista del meraviglioso colore del lago di Sorapiss. E infatti, dopo alcuni passi, mi compare davanti in tutto il suo splendore.
Ho inserito una persona nell’inquadratura perché spesso non si riescono a percepire le dimensioni dello specchio d’acqua del lago. In giro per il web ho letto spesso, in merito ai colori del lago, che le foto non rendevano pienamente giustizia ai veri e incredibili colori del lago. Devo dire che gli scatti che state vedendo, sono invece molto simili alla realtà vista da me oggi. Mi sposto e cerco altre interessanti angolazioni.
Il lago è abbastanza grande ma poco profondo. Forse è questa una delle componenti segrete che rendono speciale il colore del lago. Il vero motivo della sua colorazione turchese e lattiginosa non mi è ben chiaro. Ho cercato info ma senza successo. Forse il fondale, composto da un misto di limo e minerali molto chiari derivanti dallo scioglimento della bianca roccia dei Sorapiss. Forse altri motivi. Magari la mia amica Diana (paleontologa) mi potrà illuminare. O forse altri che passeranno di qui, mi farebbe veramente piacere capire.
Uno scorcio del lago con il Dito di Dio.
Circumnavigare il lago è possibile, anche se c’è un passaggio su roccia un bel po’ difficoltoso che potete vedere qui sotto segnato in rosa.
Inizio a fare il giro dello specchio d’acqua girando in senso anti orario e lasciando il pezzo brutto per ultimo.
Con questa vista satellitare, ci si rende conto meglio della conformazione del lago e del fatto che abbia una parte di costa rocciosa e l’altra invece, sabbiosa e digradante.
Con la freccia rosa è indicato il punto da cui si arriva solitamente al lago facendo il sentiero 215. Ecco là in fondo, la sponda con “spiaggia”.
Ecco una prima panoramica.
Come noterete, il colore dell’acqua cambia molto anche dal tipo di angolazione e da come il sole colpisca la superficie del lago. In ogni caso, la vista è spettacolare sempre.
Questa è l’acqua del lago a pochi centimetri di distanza.
Come vedete, oltre i 20 cm, non si vede più nulla. Le Maldive ci fanno un baffo!
Sopra il lago, lo spettacolo non è da meno.
Arrivo dall’altra parte del lago. Qui si che i colori non rendono più. Colpa anche del basso fondale.
Ci pensano però i bellissimi cespugli di rododendro a far colore.
Una seconda panoramica dal lato opposto della prima.
Dal ghiaione che scende dalle guglie dei Sorapiss crescono decine e decine di cespugli di Rododendro. Sembra un paradiso montano.
Uno dei ruscelletti che alimentano il lago. Col trascorrere delle ore (ora sono le 11), il caldo si è alzato notevolmente e ora la vista di quest’acqua è refrigerante.
Speso qualcuno si chiederà il perché faccia queste foto apparentemente senza senso e abbia pure la costanza di pubblicarle. E’ però, secondo me, l’unico sistema per farvi assaporare appieno l’esperienza delle mie escursioni stando seduti davanti al computer. E’ da questi particolari che si capiscono meglio tante cose. Fidatevi.
La gente, lungo le sponde del lago, aumenta. E vedo i primi temerari che tentano l’approccio con le gelide acque del lago di Sorapiss.
Vi assicuro che la temperatura dell’acqua non può essere oltre i 10 gradi, eppure…
E non sono i soli…
Mhh, altro temerario? Mi butto o non mi butto?
Mi butto!
Ogni tanto sento delle urla qua e là. Sono le persone che provano ad entrare in acqua. Ok che oggi ci son oltre 30 gradi qui a 1900 metri e più di 40 in città, ma quest’acqua è talmente fredda da diventare pericolosa. Non riesco quindi a decidere se questa gente sia eroica o pazza. Fate vobis!
Qui la terza e ultima parte.