Le caprette in vita da 48 ore
Oggi pomeriggio ho portato Avril nel maso qui vicino a vedere le due caprette nate giovedì sera. I suoi occhi erano raggianti ed entusiasti. Continuava a ripetere: “Carine, carine, carine!” Guardandola pensavo che molti bambini non hanno la fortuna che ha lei. Vivere in un posto così, in mezzo alla natura, circondata da capre, mucche e galline, con i caprioli che vengono a brucare dietro casa, i boschi tutt’attorno, i prati per correre, il traffico inesistente, i picchi acquaioli che cantano sugli abeti e quest’aria così profumata di buono… Ecco un luogo del genere è proprio ciò che ci vuole per far crescere per bene una bimba di quasi due anni come lei. E questo è solo l’inizio. Questa primavera (quando si deciderà ad iniziare veramente!), potrò finalmente far vedere ad Avril i fiori che nasceranno in giardino, la potrò far correre a piedi nudi sull’erba tagliata di fresco, potremo fare i sonnellini sotto l’ombrellone e giocare a palla tra gli aceri. Sistemerò tutto il giardino cosicché possa apprezzarlo come noi e più di noi. Sarà la sua prima stagione calda sulle dolomiti.
E questi sono i due capretti nati giovedì sera, un maschio e una femmina (quella qui sotto col musetto bianco). La sua mamma, quella nelle foto che vedete, dopo 5 mesi di gestazione, li ha dati alla luce intorno alle 19 dell’altra sera.
Questi invece sono i due caprioli che ho beccato ieri sera mentre brucavano tra gli alberi.