La neve in dispensa.
Buongiorno gente, tutto bene?
Vi accennavo l’altro giorno nel post delle Universiadi 2013, come la Val di Fiemme stia già materialmente lavorando per preparare le piste dove si svolgeranno le gare di fondo, combinata nordica e biathlon della manifestazione in programma dall’11 al 21 dicembre 2013. Ebbene, questi preparativi, per incredibile che possa sembrare, riguardano proprio la neve per le gare. Nei mesi scorsi, in una zona poco o per nulla soleggiata vicino a Cavalese, i cannoni della neve hanno prodotto moltissimi metri cubi di neve artificiale che in parte è stata usata per la Marcialonga.
Ma il grosso della montagna bianca è ancora lì, ed in questi giorni alcuni addetti stanno compiendo operazioni a dir poco curiose. Nel senso che voler coprire con dei teli la neve a metà marzo, sembra sicuramente un gesto fuori luogo, visto che la stagione sciistica volge al termine e fino a dicembre prossimo non se ne parla. Ma l’intento è proprio quello di conservare la neve per tutta la primavera, tutta l’estate e tutto l’autunno per poi utilizzarla a dicembre, proprio per le Universiadi. Com’è possibile conservare la neve per tutto questo tempo, tra l’altro sfidando il gran caldo che anche qui a 1000 metri arriva anche a 35° gradi? Il segreto sembra stia in una particolare tecnica usata nei paesi nordici e che viene sperimentata qui per la prima volta, a quanto ne so io.
La neve verrà coperta con speciali teli, gli stessi che da anni proteggono i ghiacciai alto-atesini dal gran caldo estivo.
Sono teli bianchi permafrost, cerati da una parte e in tessuto non tessuto dall’altra. Una volta stesi quelli, verranno stesi sopra altri teli verdi per proteggere la bianca coltre da possibili agenti esterni che possano intaccarne il candore.
Successivamente, il tutto verrà coperto da una gigantesca pacciamatura fatta di rami di abete rosso.
Io sono veramente curioso di vedere cosa sarà rimasto a dicembre, un periodo di ben 8 mesi di conservazione, sfidando temperature proibitive.