In Val Venegia sotto la neve (1)
Eccomi finalmente a raccontarvi com’è andata l’escursione di sabato scorso, un photoshooting svolto completamente sotto una fitta nevicata che ha lasciato al suolo oltre 30 cm di neve fresca, che si è aggiunta a tutta quella già presente (circa un metro e mezzo). Le immagini che vedrete risentiranno di questo fattore meteo ma avranno un loro perché. Certo, sarebbe stato meglio fosse uscito un sole misto a nubi a metà giornata, ma non è accaduto.
Ok, partiamo col fotoracconto!
Parto da casa e come promesso da 3B meteo, nevica. Eccomi a Predazzo con strade già imbiancate alle 8,40.
Inizio a salire verso il passo Rolle e la nevicata è più intensa.
Nei pressi della diga di Fortebuso a Paneveggio le strade sono circolabili solo con gomme da neve o con catene.
Io, prima di partire, ho montato subito le catene e sono salito in tutta tranquillità.
Eccomi al Centro visitatori del Parco di Paneveggio.
E poi al bivio per il Passo Valles. Manca poco all’arrivo. In giro non c’è un cane.
Ed eccomi a destinazione. Qui attenderò il gruppetto che oggi condurrò lungo tutta la Val Venegia.
Dopo qualche decine di minuti di ritardo dovuto alla nevicata in corso e alle strade un po’ sporche, eccoci pronti a partire.
Siamo tutti muniti di ciaspole, giacche impermeabili, pranzo al sacco e tanta voglia di addentrarci in questa bianca avventura.
Faccio un veloce breefing che inizio esattamente così: “Ragazzi, benvenuti in Val Venegia, benvenuti nel video di Last Christmas!”. Spiegate alcune nozioni tecniche e pratiche, carichiamo gli zaini in spalla e partiamo. Da qui inizia la nostra ciaspolata che avrà una lunghezza totale di circa 10 km.
Subito trovo scorci suggestivi e molto fotografici.
Ecco indicata la strada che dovremmo percorrere.
E di buona lena ci mettiamo in marcia nel silenzio più assoluto. Solo il nostro chiacchiericcio interrompe l’ovattata atmosfera da fiaba.
La temperatura si aggira intorno ai -3° ma camminando con le ciaspole ci si scalda molto ma molto in fretta.
Dopo circa 25 minuti di cammino in falso piano, arriviamo alla radura dove solitamente si svela il bellissimo panorama sul gruppo delle Pale.
Ma oggi le Pale sembra siano andate altrove. Non si vede nulla.
Ecco cosa si dovrebbe vedere da questo punto in una foto scattata due anni fa.
Ecco la malga dove questa sera al ritorno dalla ciaspolata, i ragazzi mangeranno tutti insieme coccolati da un camino acceso.
Proseguiamo sotto la neve, mentre la nebbia impedisce qualsiasi visione all’orizzonte.
Si cammina su tracce lasciate da altri in precedenza, ma prima di questa fitta nevicata. Sono quindi tracce destinate a sparire velocemente.
Un tavolo da picnic sommerso dalla neve.
La strada che stiamo percorrendo ci porterà ai piedi delle Pale di San Martino e poi su, verso la Baita Segantini, nostra metà di oggi.
Incredibile! Si vedono per pochi istanti le sagome ingombranti del massiccio delle Pale. Ma dura veramente poco. Intorno alle 15 le previsioni dicono che smetterà di nevicare e forse arriverà qualche raggio di sole. Magari!!
Più procediamo e meno tracce troviamo. E più neve è presente. E più fatica si fa.
Giungiamo alla baita ora abbandonata, che venne utilizzata per girare il film Mirka, con Gerard Depardieu.
Poco lontano scorgiamo già la Malga Venegiotta, rigorosamente chiusa ma che spero ci permetterà di pranzare al riparo dalla neve.
Siamo tutti molto affamati, forse è per questo che abbiamo inconsciamente accelerato il passo.
Mi rendo subito conto che trovare un posto riparato per 10 persone non sarà semplice.
Anche l’atrio principale è sbarrato.
Vicino ci sono dei capanni per la legna, ma sono sommersi di neve. Qui tira anche un vento non molto simpatico.
Alla fine ci appostiamo contro il muro di una legnaia in mattoni.
Non proprio una sistemazione da gran Hotel eh? Forse era meglio fermarsi alla baita di Gerard.
Questa volta, fare il panino allo speck con una nevicatona in corso, non è stato semplice.