Qui la prima parte.
Dopo la partenza dei primi, lascio la zona di Moena e mi dirigo verso Cavalese. Mi fermo lungo il percorso, nel punto in cui mancano 13 km all’arrivo. Qui vedrò passare i primi per poi salire a Cavalese ad attendere il vincitore. Via radio, apprendo che un gruppo di 30 atleti ha fatto il vuoto, in testa, manco a dirlo, i fratelli Aukland, il ceco Rezac e altri pretendenti al titolo. Tra gli italiani, ci sono Bruno Debertolis, ma anche Piller Cottrer, Kostner, Paredi e Bonaldi. Al km 30 circa, brutto affare per Pietro Piller Cottrer: nel tentativo di recuperare un po’ di terreno dai primi, inciampa nei binari, cade e va a sbattere contro una staccionata in legno facendo finire uno sci nel fiume Avisio. Infortunio al ginocchio e Marcialonga finita. Gli ultimi aggiornamenti parleranno di stop di 20 giorni per uno stiramento del legamento laterale del ginocchio destro e di qualche problema al Crociato. Povero Pietro, e pensare che era la sua prima Marcialonga!! Ma eccomi a 13 km dall’arrivo.
Sento l’elicottero che si avvicina, e dopo pochi minuti, eccoli!
Jorgen Aukland col n. 1 controlla tutti gli altri.
Abbandono questa postazione e mi dirigo verso Cavalese. Gli atleti per arrivarci, dovranno affrontare la temibile salita della cascata.
All’arrivo trovo il solito gran casino. C’è tanta gente assiepata ovunque, fotografi e cineoperatori, postazioni TV, e chi più ne ha più ne metta. Si sistemano le ultime cose, il nastro d’arrivo e si prepara la corona per il vincitore.
Ecco il presidente Marcialonga e la Soreghina, pronti ad accogliere il primo.
Ancora qualche istante e il boato della folla fa capire che ci siamo. Da là in fondo ecco sbucare la tuta verde dell’imbattibile Jorgen Aukland!
Sulla salita della cascata Jorgen ha letteralmente stracciato tutti, assegnando distacchi importanti.
Jorgen arriva solo soletto e contento come una Pasqua, ma dietro si vede già una sagoma a seguirlo.
Conclude il percorso di 70 km con un tempone niente male: 2 ore, 58 minuti e 21 secondi!!!
La quarta Marcialonga è in cassaforte!
Al secondo posto si piazza Rezac con un distacco di 7 secondi. I due finiscono stremati sulla neve.
Taglia il traguardo anche il fratello Anders Aukland a pochi secondi da Rezac.
Anche lui, fa “manovra” e si lascia andare in terra.
Alla spicciolata arrivano anche gli altri. Il primo degli italiani, sedicesimo, è Bruno Debertolis.
Ma è tempo di seguire Jorgen nel backstage. Eccolo felice e sorridente.
Naturalmente le interviste si sprecano.
Rezac, secondo, è un po’ meno contento ma soddisfatto di essersi messo in mezzo ai terribili fratelli Aukland.
Passo davanti alla postazione Rai.
Bragagna sta concludendo la sua telecronaca iniziata alle 8 di questa mattina.
Nel frattempo il palco delle premiazioni inizia a popolarsi.
Quest’anno,il premio per i primi tre, non è il solito calice di legno, ma una bellissima scultura sempre in legno.
Arrivano le alte cariche che premieranno.
Il primo a salire sul podio è il terzo classificato, Anders Aukland.
Poi ecco Rezac.
Ed infine Jorgen Aukland.
Vengono consegnati premi, fiori e assegni.
Jorgen si porta a casa un assegno da 5300 euro + un assegno da 1700 euro. Non male no?
Ecco i tre moschettieri contenti e felici. I fratelli Aukland ogni anno non vedono l’ora di venire qui a Cavalese per disputare la Marcialonga. Dicono che in Norvegia non c’è nessuna gara di fondo che abbia una partecipazione di pubblico così calorosa e che abbia il percorso di gara così legato ai centri abitati. Da loro sembra sia tutto boschi e lande desolate.
E’ tempo di inni nazionali.
La bandiera norvegese si staglia ancora una volta sul cielo di Fiemme.
Franco Nones forse rivive mentalmente il momento in cui era lui sul gradino più alto del podio nel 1968 a Grenoble. A fianco a lui, Guidina Dal Sasso, ex fondista di successo.
Dopo gli inni, ecco l’assegnazione dell’assegno da 1700 euro all’atleta che ha fatto il miglior tempo sulla salita della cascata. Il vincitore è ancora Jorgen Aukland.
E’ il momento dello spumante. Fuggi fuggi generale tra fotografi e cameraman.
Dopo le premiazioni, c’è ancora lavoro per Jorgen.
Al traguardo si attende la prima donna.
Eccola! E’ la svizzera Seraina Boner, che in 3 ore e 29 minuti conclude la sua Marcialonga contenta.
E con l’arrivo della prima donna, finisco di documentare la 40° Marcialonga, svicolando tra i potenti mezzi Rai.
Mentre i concorrenti continuano ad arrivare.
Per tutto il pomeriggio si susseguiranno gli arrivi, fino alle 19, quando l’ultimo concorrente taglierà il traguardo in un tempo pazzesco solo da immaginare: 10 ore 22 minuti e 21 secondi.
E con questo, vi rinnovo l’appuntamento con la Marcialonga al 2014, quando l’edizione numero 41 prenderà vita.