Enrosadira sul Sass dla Crusc (3)
Qui la prima parte, qui la seconda.
Sto camminando verso il pianoro da cui fotograferò il tramonto sul Sasso Croce, ma prima di tutto ho una gran fame e non vedo l’ora di arrivare un un luogo asciutto. Laggiù vedo baite in quantità. E’ lì che devo andare. Speriamo che il sentiero che sto percorrendo arrivi proprio lì.
Un cartello mi ricorda che siamo nel Parco Naturale di Fanes-Sennes e Braies.
Questo invece è un tavolo da picnic leggermente sommerso dalla neve fresca.
Davanti a me inconfondibile, mi indica la direzione come un faro nella notte, il Sass da Putia.
Sto camminando su neve fresca e poco battuta da ormai un’ora e venti minuti, oltre alle due ore e mezza che ho fatto su strade innevate dal parcheggio al Santuario a 2045 metri. Ora sono molto vicino alle baitine dove sicuramente troverò da sedermi per pranzare. Ormai vedo i panini allo speck che volano!
Ma ad un certo punto, l’amara sorpresa. Sono fuori percorso! Devo raggiungere quella strada battuta e per farlo dovrò fare circa 500 metri in neve fresca.
Non c’è alternativa, mi preparo e affronto la “traversata”. Esco dal percorso fatto dagli scialpinisti e le mie ciaspole spariscono sotto la neve fresca e farinosa.
Si sprofonda fino a metà coscia, e ritirare fuori la ciaspola da là sotto è mostruosamente faticoso. Faccio grosso modo 15-20 passi alla volta e poi mi devo fermare a riprendere fiato. E meno male che sono in leggera discesa!!! Dopo circa 15-20 minuti sono finalmente arrivato.
Ecco il Grand Hotel che mi ospiterà per pranzo. Sono le 14.10 e ho una fame assurda.
Apparecchio la tavola e attacco subito col panino allo speck che mi sembra il più buono che abbia mai mangiato.
Questo è il panorama che ho di fronte.
Ma a metà pranzo sorge un problema: ho freddo. La traversata su neve fresca mi ha fatto sudare molto, e nonostante abbia cambiato la t-shirt bagnata, ora non riesco a scaldarmi, anche perché sono fermo e in penombra. Decido di spostarmi sul sentiero e mangiare in piedi ma al sole.
Ecco la mia nuova postazione, tanto di qui non passerà nessuno per un bel po’ di tempo.
Finito di pranzare, riprendo il cammino, che è l’unico modo certo per scaldarsi per bene, anche perché ho uno zaino che è un macigno.
Ecco una magnifica cartolina dalla Val Badia.
Come spesso succede, basta spostarsi di pochi metri, per far mutare prospettive, inquadrature e composizione fotografica. Ecco altri begli scatti.
Proseguo per il sentiero che fortunatamente è di nuovo largo e ben battuto.
Ora sto raggiungendo la collina da dove attenderò il tramonto.
Qui ci sono veramente tanti scorci molto scenografici.
Ci siamo quasi, ancora pochi minuti e sono arrivato.
Eccomi qui. Scatto subito qualche foto con ghiacciolo annesso.
Poi passo in modalità “tramonto”. Ci tengo sempre a precisare che le foto che vedete non sono minimamente state ritoccate con Photoshop. Probabilmente con qualche accorgimento riuscirei a ottenere risultati ancor più “sorprendenti”, ma preferisco lasciare le cose come stanno.
Sono le 16.08 e il sole cala velocemente. La parte bassa del mio stupendo panorama è già in ombra.
E questa è una panoramica composta da 4 scatti uniti insieme.
Alcuni particolari del Sass con colori un po’ esasperati ottenuti giocando con i tempi di scatto e il bilanciamento del bianco.
Anche dietro di me è già tutto in ombra, Sass da Putia compreso.
Ora dovrò lottare con i tempi di ritorno in auto. Starò qui fino a quando il sole scomparirà completamente dal Sass dla Crusc, ma a quel punto avrò ancora pochi minuti prima che faccia buio. Secondo i miei calcoli, sono a circa 30 minuti dalla mia auto. In caso, accenderò la mia fidata lampada frontale e scivolerò nel buio innevato. Ore 16.34, solo il Sass dla Crusc gode ancora della luce del sole.
I colori sono magnifici. Ho fatto bene ad attendere tutte queste ore qui al freddo.
Decido di iniziare a scendere e cambiare nel frattempo varie inquadrature del tramonto. Si rivelerà una scelta azzeccata.
Scatto in libertà.
Ore 16.44, non manca molto alla fine del tramonto e dello splendido effetto Enrosadira.
Questa è l’altra fetta del cielo.
Ecco gli ultimi scampoli di sole che se ne vanno.
Ora è tempo di rientrare velocemente!
Ecco il mio sentiero che mi aspetta.
Un ultimo scatto al Sass prima che sparisca dalla mia vista…
…e poi via verso valle.
Per scendere più velocemente zompetto con indosso le ciaspole. Il trucchetto funziona per un po’, ma poi…
mi ritrovo per terra come un salame imbiancato di neve. Ammazza che botta! Tre minuti per riprendermi e poi via di nuovo. Laggiù vedo la civiltà!!
Ma purtroppo è la “civiltà” sbagliata. La mia auto non è qui. Devo scendere ancora, e guardando la cartina che ho in mano, capisco che devo fare ancora un pezzo di sentiero nel bosco.
Dopo altri venti minuti, eccomi al gruppo di case corretto. E’ quasi buio.
Ecco l’ultimo scatto al Sass dla Crusc dal parcheggio dove ho lasciato l’auto. Sono le 17.26.
Ora mi attendono due ore di auto tra i passi dolomitici innevati. Percorso che farò lentamente e con prudenza.
Affrontando tutti i tornanti fatti questa mattina.
Bene ragazzi, spero vi siate divertiti. Io me la sono proprio goduta e sono soddisfatto del bottino fotografico. Ricordo sempre che le immagini che pubblico, non sono certo tutte degne di nota. Sul totale, ci saranno 8-10 scatti veramente meritevoli. Il resto è pubblicato per raccontare a voi lettori, le mie escursioni sulle Dolomiti. Grazie e alla prossima!