Enrosadira sul Sass dla Crusc (2)

Gennaio 21, 2013 0 Di Momo

Qui la prima parte. 

Sto salendo verso il Santuario di Santa Croce posto a 2045 metri di quota, proprio sotto il massiccio del Sass dal Crusc, o Sasso Croce in italiano. Sto salendo assolutamente a piedi, partito dai 1400 metri del paese di San Leonardo, sfruttando le strade e i sentieri battuti da motoslitte e scialpinisti. La giornata è soleggiata e le poche nuvole presenti, si stanno diradando. Il mio obiettivo è restare qui fino al tramonto, sfidando anche il freddo, visto che le temperature si aggirano intorno ai -10 circa. Il Sasso Croce è disposto molto bene per osservare il rossore del tramonto sulle sue pareti. Il massiccio non presenta guglie acuminate tipiche delle Dolomiti, ma è pur sempre un bel pezzo di roccia. Dove mi trovo ora ci saranno grosso modo 80 cm di neve, ma più in alto sono sicuro aumenteranno considerevolmente. 

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La lunga strada in forte pendenza che sto percorrendo, sta per sbucare da qualche parte. Che mi aspetterà là sopra? 

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Argh, la civiltà! Questa è la pista da sci che scendendo arriva a Badia. Il comprensorio qui è piccolo ma molto carino.

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Oggi poi con questa neve, dev’essere fantastico sciare. Tra l’altro non c’è nemmeno molta gente. 

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In ogni caso, io continuo a salire verso l’ospizio di Santa Croce per una strada che corre parallela alla pista. 

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Inizio a scorgere panorami molto carini e suggestivi. 

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Che maestosità.

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Oggi mi sono munito di ogni mezzo per affrontare la neve alta, anche le ghette, molto utili in queste circostanze. Infatti più avanti ne avrò estremo bisogno. 

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Dopo altri venti minuti, ecco il punto più alto che toccherò oggi. Questo è l’ospizio con annesso Santuario di Santa Croce. 

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Qui gli sciatori ci arrivano solo a piedi per rifocillarsi. 

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Eccoli qui, sti magnoni.

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Ammiro il Sasso Croce perché mai come ora gli sarò vicino nella giornata di oggi. 

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Medito sul da farsi. Mancano venti minuti alle 13 e ho fame, ma non voglio mangiare qui tra tutta questa folla. 

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Decido di proseguire verso Nord-est, avvicinandomi ai luoghi dove tra tre ore circa, attenderò il tramonto. Il sentiero che dovrò percorrere è segnato solo da una traccia sulla neve. Eccola.

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Il nuovo tipo di percorso non è proprio comodo: le tracce degli sci da alpinismo sono irregolari e i miei piedi fanno fatica. Ma proseguo senza tentennamenti. 

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Alla mia destra il Sass dla Crusc, è magnificamente illuminato dal sole. 

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Il mio percorso a piedi prosegue. Vorrei trovare una baita dove poter mangiare all’asciutto, senza dover sostare sulla neve, ma per ora…

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Ecco due baitine, forse ci siamo. 

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Mi avvicino e capisco che qui non c’è posto per me. Proseguo. 

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Le baite stuzzicano il mio appetito di fotografia. 

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Eh, qui è consigliabile scattare anche in verticale, per dare maggiormente l’idea della grandezza della montagna. 

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Ora che sono sopra i 2000 metri, la neve è veramente tanta. Al suolo supera sicuramente il metro. E infatti, poco dopo, sono costretto a mettere le ciaspole. 

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Si prosegue, mentre la mia fame aumenta a dismisura. Mi sto gradatamente allontanando dal Sasso Croce. A fatica procedo nella neve fresca. Questo tratto è stato battuto dagli scialpinisti, ma il vento ha riempito tutte le tracce di neve riportata. 

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Altra baita con qualche problema di geometrie. Anche qui mi è impossibile fermarmi. 

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A presto per la parte conclusiva del racconto, con tramonto finale.