Albero di Natale. Lo smonto si. Lo smonto no.
E’ partita ufficialmente la sfida. In questi giorni nelle case degli italiani, gli alberi di Natale vivono giorni di terrore: giacciono lì, dove son stati fatti prima delle feste, magari spenti e un po’ impolverati. Nessuno li prende più in considerazione e la voglia di smontarli è pari a zero. Tanto era l’entusiasmo di addobbarli un mesetto fa con mille impianti luminosi e centomila palline, quanta è pochissima la forza di prendere e scendere in cantina a recuperare scatole e scatoloni per riporre il bestio nel suo angolo polveroso, dove vive tutto il resto dell’anno.
E allora parte la sfida a distanza a chi lo smonta per ultimo. C’è chi tira fino alla fine di gennaio, considerato il limite massimo da molti di noi. Chi invece si spinge ai confini della realtà, arrivando a marzo, aprile, con la scusa che “…tanto arreda e fa colore”. Quelli più furbi son forse i proprietari di alberelli più o meno grandi, che compaiono in soggiorno già finiti e scompaiono altrettanto velocemente, riposti in soffitta ancora montati. Basta solo staccare la spina ed è fatta. Ma i veri temerari, coloro che sono quasi da ammirare, son quelli che riescono a fare il famigerato “giro della morte”, e arrivano al dicembre successivo, con l’albero ancora intatto. E voi, l’avete già smontato? Io l’ho fatto ieri, anche perché quest’anno non ero molto soddisfatto del risultato: troppo vuotarello. Devo comprare dei fiocchi o cose del genere per “pomparlo” un po’ di più.