Curiosity e gli altri amici marziani
Tra poco meno di 3 giorni, finirà un lunghissimo viaggio iniziato alla fine di novembre 2011. Più di sette mesi in viaggio. Ma ci pensate? Chi ha fatto questo viaggio? Il nuovo Rover della Nasa che è stato chiamato Curiosity. Anche lui come i suoi predecessori andrà ad esplorare il pianeta rosso: Marte. Marte è il pianeta del sistema solare che più degli altri si avvicina alle caratteristiche della terra: è grande la metà del nostro pianeta, e le sue temperature superficiali variano dai 20 gradi ai -140 gradi. L’atmosfera marziana si compone principalmente di anidride carbonica (95%), azoto (2,7%), argon (1,6%), vapore acqueo, ossigeno e monossido di carbonio. Durante l’inverno l’abbassamento della temperatura provoca il condensamento del 25-30% dell’atmosfera che forma spessi strati di ghiaccio d’acqua o di anidride carbonica solida (ghiaccio secco). Con l’estate il ghiaccio sublima causando grandi sbalzi di pressione e conseguenti tempeste con venti che raggiungono i 400 km/h. Questi fenomeni stagionali trasportano grandi quantità di polveri e vapore d’acqua che generano grandi cirri. Su Marte esistono crateri in gran quantità e anche una montagna, il Monte Olimpo, alta 27 km!!!
Ma torniamo al nostro lungo viaggio. Curiosity arriverà su Marte il 6 agosto 2012 e inizierà a lavorare sulla sua superficie raccogliendo prove sulla capacità di sostenere la vita sul pianeta. Curiosity ha avuto predecessori illustri che hanno stupito anche gli scienziati più scettici.
SOJOURNER
E’ stato il primo rover impiegato nell’esplorazione di Marte. Il suo costo fu di 25 milioni di dollari. Atterrò sul pianeta rosso il 4 luglio 1997 e il 27 settembre dello stesso anno interruppe le sue trasmissioni inviando 550 immagini sulla terra, percorrendo circa 104 metri e allontanandosi dal lander con cui era atterrato, di soli 12 metri. Sojourner era piccolo: con sei ruote dentellate, era lungo 65 cm e largo 48, con un’altezza di 30 cm per 10,6 kg di peso. Viaggiava alla straordinaria velocità di 1 cm al secondo. La missione di Sojourner era quella di sondare i luoghi dove sarebbero atterrati i successivi e più potenti rover Nasa. Ora è ancora sulla superficie di Marte, in attesa che un giorno qualcuno lo recuperi, magari per finire dentro una bacheca in un museo.
SPIRIT
Con Spirit la Nasa fa enormi passi avanti dal punto di vista tecnologico. Giunto su Marte il 3 gennaio 2004, Spirit doveva rimanere operativo per almeno 90 giorni. Ha resistito fino al 22 marzo 2010 quando si sono persi i contatti, “lavorando” per ben 6 anni, percorrendo oltre 7000 metri e inviando migliaia di immagini a terra. Ad un certo punto, dopo essersi incastrato in un cratere, ha smesso di comunicare con la Nasa.