Il concerto di Tiziano Ferro a Verona (13.5.12)
Vi racconto attraverso le mie immagini, la giornata di ieri in quel di Verona. Ero là per assistere al concerto di Tiziano ferro all’interno dello splendido catino dell’Arena di Verona. Mi accoglie una nuvolosa piazza Bra, anche se pensavo peggio. La nuvolosità è leggera e siccome la mia preoccupazione per un concerto sotto la pioggia era alta, tiro un gran sospiro di sollievo.
Oggi è anche l’ultimo giorno delle selezioni per lo Zecchino d’oro.
Tra gli sponsor ci siamo pure noi!!! (Trentino e Fiemme)
Il balcone da dove parlò Garibaldi. Affaccia proprio su Piazza Bra.
Ed ecco l’Arena. Avevo già scritto in questo post quanto mi dispiaccia vedere questo bellissimo monumento conciato così.
Mancano ancora diverse ore al concerto, così decido di farmi un giro nei dintorni. Mi avvicino all’Arena, nella parte nascosta. Qui sono conservate le scenografie più voluminose e ingombranti delle varie opere liriche della stagione in corso.
E’ già qui anche l’attrezzatura per il concerto dei Negramaro che si terrà stasera 14 maggio.
Vado ancor avanti.
Proprio dietro l’Arena trovo le magnifiche scenografie della Turandot.
Le tocco. Sembrano fatte di resina. Sono bellissime e fatte molto bene per essere delle cose usa e getta. Mi son sempre chiesto se scenografie del genere vengano tenute alla fine del loro normale utilizzo. Mah, sarebbe un peccato distruggerle.
Ecco l’intero palco della Turandot allestito con queste scenografie. Bello eh?
Ma l’Arena ha visto scenografie ben più maestose. Eccone un’altra.
Finisco di circumnavigare l’Arena e sbircio dalle inferriate del cancello principale. Il palco è là.
Ma siccome manca ancora un bel po di tempo, mi dedico allo shopping e pazzeggio vario. Inizio con una bella brioche gelato da Venchi. Eran secoli che non ne provavo una: esattamente da quando sono stato in Sicilia in vacanza. Sto parlando del 1990 circa.
Piccola capatina anche al più famoso balcone della città.
Ormai le chewingum attaccate ai muri sotto questo portico, son talmente tante che non si vede neppure più il muro stesso. Dopo aver cenato con un happy hour nella piazza principale della città, torno all’Arena. Sono quasi le 20 ed è ora di entrare in atmosfera concerto.
Consegno i miei biglietti agli addetti e mi immergo nella pancia dell’Arena.
Ancora pochi passi e sbuco fuori.
Ecco il mastodontico palco di Tiziano Ferro.
L’Arena è ancora semi-vuota, tranne le gradinate non numerate, unica zona degli spettatori dove è necessario arrivare tra i primi per prendere i posti desiderati.
Una interessante intervista a Tiziano su un giornale stampato apposta per l’evento, ci fa passare il tempo in attesa delle 21.
Ecco un mega colpo d’occhio dell’interno dell’Arena di Verona (foto ingrandibile).
Alle 20.50 il pubblico è quasi tutto arrivato. Le temperature sono la preoccupazione maggiore un po’ per tutti. Siamo a circa 13 gradi, mentre la sera precedente si sfioravano i 30. Questo ha spiazzato molta gente che si è ritrovata poco vestita al concerto. In più ci sono folate di vento che arrivano da est e che aumentano la percezione del freddo. Chi può, si infila tutto quello che ha, me compreso.
Alle 21 in punto si spengono le luci. Il pubblico urla.
Scende un cubo luminoso dal soffitto del palco. All’interno una figura umana. Partono le note di “L’amore è una cosa semplice”.
Li dentro c’è Tiziano, o almeno così sembra.
Seguire il concerto dalla mia posizione attuale non mi permette certo delle grandi foto. Questa sera dovrò accontentarmi e non raggiungerò certo risultato come quelli ottenuti per esempio con Eros Ramazzotti, o Zucchero.
Ho con me il mio tele 70-300 di medio bassa qualità e con quello farò alcune foto ravvicinate. Dovrò sparare gli ISO a palla, ridurre l’esposizione solo alla parte centralissima dell’immagine, sottoesporre e stare più fermo possibile. Sarà dura. Le foto come quella qui sotto sono invece state fatte col 18-105, un obiettivo di qualità sicuramente maggiore che però è limitato nello zoom.
Il palco è abbastanza nudo. A riempirlo di colori, i mega effetti video che interagiscono con Tiziano per tutto il concerto.
Vedere i concerti all’Arena è favoloso, perché si respira un’atmosfera unica. Lo dice più volte anche Tiziano Ferro. Devo però confessare che ci sono anche aspetti negativi e non di poco conto. Primo fra tutti la disposizione del pubblico. All’Arena scordarsi di correre sotto il palco in piedi a saltare e ballare. Non si può. Io amo vivere i concerti direttamente nel loro cuore pulsante: la prima fila sotto il palco. Qui, raramente il pubblico si alza tutto in piedi per far cagnara, e allora ci si riduce ad assistere il concerto da seduti e questo devo dire smorza molto l’impeto vitale del concerto stesso. Poi c’è il fattore meteo. Qui sei a rischio ad ogni concerto. Insomma, non son tutte rose e fiori.
Dato che sono in vena, critica anche a Tiziano Ferro, il quale dovrebbe interagire un po’ di più col pubblico. Eccolo in uno dei rarissimi momenti in cui si è schiodato dal suo palco per osare avvicinarsi alla passerella esterna. Anche al concerto che avevo visto a Bolzano avevo notato questo suo atteggiamento “timoroso” verso il pubblico.
Per il resto concerto molto bello e variegato. Tiziano ha preferito cantare quasi tutti i suoi successi, vecchi e nuovi, piuttosto di promuovere l’intero ultimo album.
La band che accompagnava Tiziano era eccezionale. Voglio menzionare uno su tutti: Reggie Hamilton (qui a destra), bassista di colore straordinario che ha lavorato anche con Mariah Carey, Whitney Houston, Anita Baker, Ramazzotti e altri. Gli altri musicisti erano Gary Novac alla batteria, Davide Tagliapietra e Giorgio Secco alla chitarra, Luca Scarpa e Christian Rigano alle tastiere.
Sul palco c’erano anche due immancabili macbook.
Ad un certo punto una trasformazione pazzesca: Tiziano Ferro si è presentato vestito da ragazzino hip americano e ha cantato Xdono in stile rap. Davvero un’esecuzione straordinaria.
Alle 22.30 circa, la temperatura era scesa a 11-12 gradi. Tiziano si aggirava sul palco in maniche corte!
Il concerto è durato due ore esatte, compreso un bel video dedicato a tutti i fans per ringraziarli di questi 10 anni di successi. Davvero un momento toccante.
Durante i bis, e mentre Tiziano cantava “Ti scatterò una foto”, sul ledwall scorrevano immagini fatte dagli spettatori poche ore prima, grazie all’app per iPhone e altri smartphone. Se avevi fortuna, potevi vedere la tua foto sul maxischermo. Io e la Moma che mi accompagnava, non siamo stati così fortunati.
Alcuni video trovati su Youtube e riferiti ad una delle tre sere di Verona. Tanto per farvi respirare qualche minuti di quell’atmosfera. Su Youtube ce ne sono tanti altri, ma la qualità quasi sempre lascia molto a desiderare.
Alle 23, dopo tre bis e tanti applausi, è terminato tutto. Il concerto mi è piaciuto tantissimo e in diversi punti mi sono molto commosso. Un miscuglio di ricordi vecchi e nuovi legati alle note delle canzoni di Tiziano, hanno rigato le mie guance di umido. E non era la pioggia.
Lentamente siamo usciti dall’Arena con una temperatura ormai prossima ai 10 gradi e siamo andati ad infilarci in uno Spizzico a riscaldarci e a mangiare un trancio di pizza.
Arrivederci Arena, mi sa che ci rivedremo presto. Sto meditando di tornare a vedere i Duran Duran il 16 luglio. Ci sono ancora pochi biglietti. Devo decidermi.