Il giro della Croda da Lago (2)
Qui la prima parte.
Ecco quello che vedo sbucando sul lato a ovest della Croda da Lago. Neve si, ma anche tanto sole e ampi sprazzi di erba ingiallita.
Decido definitivamente di proseguire e completare il giro del Gruppo dolomitico, anche se ho l’impressione che non attenderò qui il tramonto. Troppo lontana l’auto e troppi casini da superare con l’eventuale buio.
Pe ora mi attende una bella arrampicatona. Devo arrivare alla forcella Rossa del Formin a 2462 metri. Quella che si vede lassù.
Da questa parte la Croda da Lago mostra le sue guglie, ma lo fa a piccole dosi e in modo distorto. Ecco Cima Ambrizola, 2715 metri e vetta più alta del gruppo.
Sono ancora a digiuno e faccio fatica a salire. Sto attendendo un luogo adatto per il pranzo ma anche il momento in cui potrò dire: ok, da qui in poi è tutto sotto controllo. E per ora non ho nulla sotto controllo. Che mi attende oltre quella forcella? Come sarà il tracciato fino al congiungimento con il sentiero fatto stamattina? Lo vedremo, sono diretto proprio lì!
Un pazzo solitario che ancora non sa che l’estate è finita da mò!
Mi giro indietro. Alle mie spalle è sbucato come d’incanto il Pelmo, altro mitico gruppo dolomitico che presto o tardi avvicinerò.
Salgo sempre di più. Questo è il punto più alto che toccherò oggi. Da qui vedo perfettamente il Becco di mezzodì e il Pelmo.
Sono quasi in cima alla forcella.
Ancora pochi passi. Scavallare una cima, un passo o una forcella è sempre un’emozione particolare. Non sai mai cosa ti si presenterà davanti agli occhi e che tipo di panorama vedrai. E’ così anche questa volta.
Prima di solcare la forcella mi giro indietro un ultima volta. Non è stata una passeggiata arrivare fino a quassù, però il panorama che ho di fronte è meraviglioso. Ecco tutti insieme, da sinistra verso destra, Antelao, Becco di mezzodì, e Pelmo. Ingrandibile.
E poi…
Ecco cosa vedo una volta solcata la forcella. Le Tofane mi fanno ciao da lontano. La neve su questo versante è maggiore. E non di poco. Inizio a scendere molto rapidamente.
Non vedo dove va a finire questo sentiero ma è certo che devo passare dagli attuali 2400 metri ai 1800 del sentiero di stamattina. 600 metri tutti in discesa.
Una panoramica comprendente Nuvolao, Averau, Lagazuoi, Tofana di Rozes, Tofana di Mezzo.
Scendo velocemente su neve farinosa. A tratti è anche divertente, sembra di surfare sull’acqua. Il manto nevoso qui si aggira sui 50-60 cm.
Mi è subito evidente che anche da qui non è possibile fotografare la Croda con risultati interessanti.
Dovrei addentrarmi sulla mia sinistra, in direzione Lastoni di Formin, di qui.
ma non ne ho ne il tempo, ne la voglia. Preferisco scendere, ma non è così agevole. Il sentiero è praticamente invisibile e il percorso si snoda tra rocce giganti e terreno non uniforme. Per fortuna ci sono orme precedenti alle mie. Seguirò quelle.
Ecco cosa vedo sopra la mia testa.
Dopo una mezz’ora buona di cammino su neve fresca e in forte discesa, vedo finalmente terreno più agevole davanti e me.
Mi guardo indietro e osservo da dove sono sceso.
Con questa ricostruzione grafica si comprende meglio il percorso fatto al ritorno, all’interno del canalone innevato.
Rientro nel bosco e di nuovo all’ombra, filo via dritto verso l’auto. Non vedo l’ora di mangiare e appostarmi per il tramonto. Ho un’ora a disposizione.
Mi disseto in uno dei tanti torrenti che scendono dai lastoni.
Una volta arrivato in auto, salgo al Passo Giau e finalmente mangio, tra l’altro senza pane. Intorno alle 16, scendo leggermente di alcuni tornanti e individuo un pratone che fa al caso mio. Da qui ho una inquadratura perfetta sulla Croda da Lago e sui Lastoni di Formin.
La mia Nikon finalmente ha pane per i suoi denti e si scatena.
Panorama ingrandibile.
Il sole cala velocemente come sempre e il tempo di ragionare non è molto. Calcolate che dalla prima foto del tramonto a questa qui sotto, son passati solamente 20 minuti.
Che meraviglia! E pensare che questo spettacolo si ripete ogni sera con modalità e colori sempre diversi.
Nel frattempo infilo i guanti. Non è più così “caldo” come oggi pomeriggio.
Tolgo il bilanciamento del bianco virato e ripristino quello normale.
Ancora pochi barlumi di luce sui Lastoni e poi sarà la notte.
Le ultime punte aguzze della Croda da lago salutano il sole.
Mi sposto leggermente e alla mia sinistra scorgo i Sorapiss ancora illuminati.
La Croda invece è già al buio. Aumentando i tempi di scatto, possiamo comunque rischiarare la scena anche senza sole.
Gli ultimi scatti prima di salire in auto. Il freddo inizia a farsi sentire davvero.
Riprendo l’auto e salgo nuovamente verso il Passo Giau. Si torna a casa, non prima di aver immortalato l’orizzonte verso ovest.
Alla prossima, care vecchie Dolomiti.
Il percorso fatto.