Repulsione
Letteralmente avversione fisica o morale verso qualcuno o qualcosa. E’ il sentimento che provo per due cose che debuttano in queste ore. La prima è un film. Il titolo è “I soliti idioti” e i protagonisti sono questi due “deficienti” qui sotto. Francesco Mandelli (debutto al cinema guarda caso con “Tutti gli uomini del deficiente”) nella parte del papà Gianluca che ripete “Dai cazzo!” ogni tre secondi al figlio impedito interpretato da Fabrizio Biggio. I due saranno anche bravi e talentuosi, ma a me stanno proprio qui. Semplicemente non li posso vedere.
La seconda cosa per cui provo repulsione è Michele Santoro e il suo “circo” di giornalisti, autori, vignettisti e chi più ne ha più ne metta. Questa sera parte il suo “Servizio pubblico”, la prima trasmissione in onda sul web e non in tv. Ammirevole da punto di vista tecnico e sperimentale, ma anche Santoro, come i nostri altri due amici qui sopra, mi risulta molto ma molto indigesto. Arrogante, antipatico, saccente. Semplicemente non lo posso vedere. E per chi sta già pensando ad un fatto politico, no, avete sbagliato strada. La repulsione è un fatto di pelle, mica altro.