The cube – La sfida, il nuovo gioco condotto da Teo Mammuccari
Arriverà in Italia i primi di settembre e promette il giusto mix di tensione, adrenalina, suspance, emozione. Si tratta di The cube – la sfida, un nuovo gioco con montepremi a scalare fino ad un massimo di 100.000 euro. Il format è britannico ed è già andato in onda in vari paesi europei. A condurre su Italia 1 l’edizione italiana sarà Teo Mammuccari direttamente dagli studi londinesi. Il gioco infatti prevede uso massiccio di slow motion con camere ad hoc per il ralenty ad alta qualità e probabilmente per questioni di costi si gireranno le puntate fuori dai confini italici.
Il gioco consiste nel superare 7 prove di abilità chiusi dentro un cubo interattivo. Ogni concorrente ha 9 vite a disposizione e 2 aiuti e, per la scalata al montepremi, deve superare 7 prove di abilità. Prima di ogni prova c’è una dimostrazione da parte di un personaggio femminile senza volto (descritta come esperta in tutti i giochi e le prove, indossa una maschera simile a quelle che si usano per la scherma), che viene detto semplicemente The body. I concorrenti hanno a disposizione due aiuti (i cui nomi, per ora, rimangono, qui, nella versione inglese):
Simplify può essere usato in qualunque momento (ma solo una volta durante il percorso delle 7 prove) per rendere la prova più semplice.
Trial Run può essere usato dal secondo gioco in avanti (anche questo, solo una volta): questo aiuto permette al concorrente di tentare di completare la prova senza alcuna conseguenza. Quindi, che fallisca o abbia successo, dovrà comunque rifare la prova. Il conduttore, per aiutare in qualche modo i concorrenti, fornisce loro una statistica a proposito dei giochi proposti: quante vite sono servite a chi è venuto prima per portare a termine il gioco, quanti hanno avuto successo al primo tentativo e simili.
Detta così può sembrare semplice, ma provate a guardare questa puntata della versione inglese (emblematica e molto ben fatta) e capirete meglio le dinamiche del gioco. Perchè il gioco riscuota successo deve necessariamente avere concorrenti “di carattere”, altrimenti ho l’impressione che si ammosci tutto. Speriamo il format abbia successo, anche perchè de “Il milionario”, siamo un po’ tutti stufi. Buona visione.