Un tuffo nel passato tra i borghi di Carano
Oggi pomeriggio sono stato a Carano, un piccolo comune delal Valle di Fiemme, a pochi minuti da casa mia. La giornata era calda ma sopportabile e in programma c’era una bella iniziativa: far rivivere alcuni dei momenti passati della vecchia vita contadina di 50 anni fa.
E’ stato divertente e curioso vedere ad esempio con quanta cura si sistemava il fieno nei carri, per non farlo cadere per strada. I personaggi che animavano la giornata erano vestiti proprio come allora e grazie alle melodie delle fisarmoniche suonate dai ragazzini, sembrava proprio di essere ripiombati negli anni del dopo guerra, quando un pezzo di pane durava una settimana, oppure mangiare carne di maiale era un evento da festeggiare, e il divertimento dei bambini era saltare sui carri del fieno.
Molti indossavano questi grembiuli blu che da queste parti sono usatissimi per fare ogni tipo di lavoro: mungere le mucche, falciare il fieno, cucinare, ecc…
Oltre alle persone vestite per il lavoro nei campi, c’erano anche quelle agghindate per i giorni di festa.
Le patate, uno dei principali nutrienti di una volta.
Un ragazzo addetto alla sistemazione della Grassa, il letame di mucca.
I cavalli avelignesi, usatissimi da queste parti.
Il dirndl, tipico abito tradizionale sud-tirolese. Esiste in una infinità di colori e modelli.
Cavalli adibiti al trasporto dei tronchi.
Capretta con poca voglia di collaborare.
Una vecchia abitazione ancora intoccata rispetto agli anni ’40. Quello in primo piano è il bagno, che una volta era sempre esterno alla casa. Pensate agli inverni da queste parti, con -20° e la pipì che scappa!
Anche questi sono tipici copricapi degli uomini al lavoro tra le stalle e i campi.
I carri sono sfilati tra le strette vie in discesa del paese.
Una giovane Heidi.
La famiglia al completo.