A caccia della tana delle volpi

Luglio 6, 2011 0 Di wp_14635186

L’altra sera tornato dal lavoro mi sono addentrato nel bosco dietro casa. L’intento era capire dove fosse la tana dei volpacchiotti che da giorni girano vicino casa. Mi son messo gli scarponi e così com’ero vestito (pantaloncini e t-shirt, sono entrato nella fitta vegetazione con la sola digitale il mano. Non sono un esperto ma da quello che so, le volpi scavano tane piuttosto articolate alla base di grandi alberi. Ma leggiamo che dice Wikipedia in merito:

La volpe rossa è un mammifero onnivoro appartenente alla famiglia dei canidi. Si tratta di animali estremamente adattabili (come testimonia l’enorme areale occupato dalla specie), che colonizzano qualsiasi ambiente a disposizione, trovandosi un posto anche nelle periferie delle aree urbane: in generale, le volpi vivono a più ampie densità nelle zone con ecosistemi diversificati e risorse distribuite in modo disomogeneo, mentre tendono a vivere in densità assai basse nelle aree montane, dove il cibo a disposizione è scarso. A seconda della sottospecie presa in considerazione, questi animali possono misurare fra i 75 ed i 140 cm, per un peso che varia fra i 3 e gli 11 kg: queste misure rendono la volpe rossa il più grande appartenente al proprio genere che comprende 45 sottospecie.

La volpe è un animale notturno, ma dove vive indisturbata è attiva anche con la luce del sole. Durante il giorno si ripara sotto i cespugli, in piccoli fossi, nelle tane scavate Schema tana della volpeda lei stessa o in tane di tasso e di istrice abbandonate, in città può nascondersi nei giardini o tra il materiale di scarto. Normalmente vive in coppia, con i cuccioli, anche se talvolta è possibile osservarne esemplari solitari o in gruppi di 4 o 6 adulti. Il maschio marchia il territorio in modo sistematico e comunica con i propri simili attraverso segnali sonori, visivi, tattili e olfattivi. Una volpe può riconoscere un altro esemplare dall’odore, oltre a decifrarne il rango gerarchico e il livello sociale. È significativo sottolineare che, in questa specie, la coppia tende a riformarsi ogni anno e che il maschio solitamente partecipa attivamente alla cura e all’allevamento della prole, procurando il cibo e difendendo i cuccioli da possibili predatori.
Il periodo degli amori è molto variabile e cambia secondo la latitudine: nella nostra regione ha luogo in inverno, tra dicembre e febbraio. I parti avvengono generalmente tra marzo e aprile. La femmina, dopo una gestazione di 7 settimane, partorisce, in una tana, in media da 3 a 5 piccoli, che vengono allattati per un mese. AI termine di questo periodo essi iniziano a prendere i primi cibi solidi, costituiti da alimenti predigeriti dalla madre e poi rigurgitati. Questa tecnica è molto vantaggiosa poiché permette di nutrire la cucciolata senza portare le carcasse vicino alla tana e nel contempo fa sì che i piccoli non debbano spostarsi alla ricerca di cibo, esponendosi ad eventuali pericoli.
Durante le prime due settimane di vita, la madre non abbandona i cuccioli, si dedica interamente al loro allattamento e viene nutrita dal maschio. La femmina non esita a trasportare in luoghi più sicuri i propri piccoli se, nei pressi della tana, vengono a crearsi fattori di disturbo. I piccoli escono dalla tana per la prima volta intorno alla quarta o quinta settimana e sono molto giocherelloni. A dieci mesi di età, raggiungono la maturità sessuale.
In natura, la volpe può raggiungere un’età di 12 anni.

 

Quindi i cuccioli visti la settimana scorsa dovrebbero avere circa 6-7 settimane di vita. Riguardo il cibo, ecco cosa si legge:

Anche se il suo cibo prediletto sono conigli e roditori, la volpe è un cacciatore opportunista e si adatta all’ambiente in cui vive. Anche gli uccelli fanno parte della sua dieta e non disdegna neppure insetti, lombrichi, frutta, bacche, carogne e persino pesci. Caccia al calare della notte o all’alba e utilizza vari metodi a seconda della preda: può sferrare un attacco a sorpresa contro animali che escono dalla tana o avvicinarsi ad essi quatta quatta fino a essere abbastanza vicina da saltar loro addosso. Scava nel terreno o ficca il muso nelle cavità per catturare lombrichi.

Ci siamo fatti un attimo di cultura sulle abitudini della volpe. Quello che però ancora non so è l’atteggiamento che assume la volpe se avvicinata dall’uomo. E quindi quando mi sono addentrato nel bosco ero un po’ all’erta. Il terreno su cui mi muovevo era molto ripido e abbastanza complicato. La mia andatura era estremamente lenta e silenziosa, anche se a terra c’erano una infinità di rami secchi che complicava di molto questa operazione. Ho iniziato a camminare il direzione della zona d’avvistamento delle volpi fino ad arrivare grosso modo all’altezza del punto esatto. Quello che cercavo erano buchi nel terreno abbastanza grandi, grosso modo sui 30-40 cm di diametro, e il primo che ho trovato è stato questo.  Distanza da casa, non più di 50 metri.

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So che le volpi, come anche altri animali che abitualmente costruiscono la propria “casa” sotto terra, non fanno mai una sola entrata, sarebbe troppo pericoloso. E allora ho subito cercato altri ingressi nelle vicinanze e ho visto questo.

DSC 6884Ma qualcosa non mi convinceva: poche tracce, nessun segno di recente attività. Non era quella la tana. Ho fatto un’ulteriore foto con il flash avvicinandomi tantissimo al buco proprio per assicurarmi stessi cercando nel posto sbagliato, poi mi sono allontanato. Nei secondi successivi ho pensato a cosa avrei fatto se fosse saltata fuori la volpe, magari ringhiante…

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Ho proseguito ancora, mentre la boscaglia si faceva più fitta e impervia. Dopo altri 20 metri scorgo sul terreno delle cose interessanti. Una carcassa di talpa e delle piume. Mhhh….

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Mi guardo in giro. Cerco di essere estremamente silenzioso ma non è facile. Spesso devo abbassarmi per passare sotto i rami sottili degli abeti rossi e la mia faccia è costellata di fili di ragnatela. Proseguo ancora. Poi d’un tratto alzo gli occhi e vedo una zona diversa dalle altre: terreno smosso di fresco (anche se compattato dall’acquazzone del giorno prima), assenza di aghi di abete, tronchi scortecciati, e tre distinti buchi molto vicini tra loro. Ero arrivato alla tana. Ecco i buchi segnati con le frecce.
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Avevo difficoltà a vederne l’interno perchè il terreno era estremamente in piedi. Il mio cuore inizia a pulsare più velocemente. cerco di superare la tana e di portarmi sopra di essa. I mucchi di terra sono relativamente soffici, e sopra vedo decine e decine di orme di zampette tipo quelle di un cane. Qua e là ci sono escrementi neri e piume di uccello. Passando lentamente sbircio nei buchi. Non vedo nulla che si muova. Sono le 18.30. A quest’ora le volpi solitamente sono in tana al sicuro e non escono fino all’imbrunire che in queste sere arriva intorno alle 21 circa. Mi porto sopra la tana. e faccio un’altra foto. Ecco i tre ingressi visti dall’alto.
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Saltasse fuori ora mamma volpe incazzata per il disturbatore di turno, sarei in seri guai. Non ho agevoli vie di fuga e il terreno è molto impervio. Decido di allontanarmi lentamente. Dopo 5 minuti di risalita sono fuori dal bosco proprio nel punto in cui ho fotografato le volpi l’altra sera. 
La missione è compiuta: ho scoperto dove si trova la tana delle volpi, ed è la prima volta che ne vedo una da vicino. Nelle prossime sere cercherò di stare attento ad eventuali altri avvistamenti. Il massimo sarebbe essere in zona tana quando i volpacchiotti escono. Ma mamma volpe ha costruito la tana in un posto veramente sicuro. Non a caso la peculiarità più conosciuta della volpe è la furbizia.