Il giro d’Italia sul Gardeccia (prima parte)

Maggio 23, 2011 0 Di Momo

Eccomi a raccontarvi l’epica giornata vissuta ieri nella valle del Vajolet, al cospetto del Catinaccio e delle magnifiche Torri del Vajolet. Purtroppo il tempo ha fatto i capricci, parecchi capricci, e ha rovinato quello che poteva essere un bellissimo giorno di sport in un luogo incantevole come pochi. Ma procediamo per gradi. Ieri in totale ho percorso circa 15 km con un dislivello di 700 metri circa. Ecco l’itinerario.


Itinerario ciclabile 991689 – powered by Wandermap

Mi sono svegliato decisamente prima dell’orario preventivato, perchè ho pensato alla chiusura delle strade e al parcheggio da trovare. Alle 7.20 passavo per Moena con traffico praticamente inesistente. 
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Più avanti, verso Vigo di Fassa, il cielo sopra il Catinaccio era terso con lievissime velature.

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Alle 7.35 arrivo a Pozza di Fassa e dopo aver trovato agilmente parcheggio e aver attaccato il cartello per Wouter fatto nei giorni scorsi allo zaino

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(nella foto una prova. Poi ho messo il cartello decisamente più in su, altrimenti rompeva durante il cammino), sono partito a piedi verso il Gardeccia.DSC 5278

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Il primo pezzo di strada prevedeva il raggiungimento del paese vicino, Pera di Fassa. Qui mi son fermato a prendere un paninazzo con lo speck e una dolcetto, mio unico pasto di tutta la giornata.

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Poco più avanti sono passato sotto la seggiovia che, volendo, mi avrebbe portato comodamente a meno di 20 minuti dal rifugio Gardeccia, punto d’arrivo della tappa. Ma perchè privarsi di splendidi paesaggi da fotografare e soprattutto un bel po’ di km da fare a piedi per mantenersi in forma? 🙂

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Al parcheggio della seggiovia c’erano alcuni tecnici RAI intenti a prepararsi.

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Un bellissimo TIR addobbato per l’occasione.

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Ad un certo punto ho lasciato la strada principale per inoltrarmi verso la Valle del Vajolet. Io sono diretto verso quella magnifica bastionata di guglie.

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Dopo pochi minuti, eccomi all’attacco del sentiero che mi avrebbe portato al congiungimento con la strada asfaltata dove sarebbe passato il giro. Come era stato ampiamente preventivato, niente bici da queste parti. Si sale sono a piedi.

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Ecco l’inizio del sentiero. La temperatura è frescolina, e la giornata è meravigliosa.

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Il cartello segna 2 ore all’arrivo al Gardeccia. Io, modestamente, coprirò l’intera distanza in un’ora e 8 minuti.

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Il sentiero è letteralmente in piedi!!! Infatti nel giro di 15 minuti trasudo l’anima.

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Ad un certo punto, sopra di me vedo gli inconfondibili striscioni di Trentino e Val di Fassa. Ci siamo.
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Finisce il sentiero e passo sull’asfalto.
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Questa strada è percorribile solo ed unicamente in bici o a piedi durante tutto l’anno (in inverno solo con mezzo idonei), non solo oggi con l’arrivo del giro.
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Davanti a me si stagliano in tutto il loro splendore, i Dirupi di Larsec. Sulla strada ci sono i loghi della Val di Fassa, alternati a quelli del Trentino. L’asfalto è nuovissimo.
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Ecco sulla sinistra il Catinaccio. Là sotto arriverà il Giro oggi.
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Per ora non c’è quasi nessuno in zona. Sono pur sempre le 8.27 del mattino e all’arrivo dei corridori mancano 9 ore.
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Io nel frattempo mi godo la natura. I botton d’oro sono in piena fioritura.
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Il passaggio di mezzi del Giro aumenta ad ogni minuto che passa. Eccone uno, che poi scoprirò stesse trasportando un pezzo di arrivo, completamente ancora da montare!
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Continuo a salire. Questa strada non molla mai. Non vorrei essere nei panni degli atleti, dopo essersi sparati due passi dolomitici.
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Anche la natura si veste in rosa per salutare il Giro.
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Che magnificenza. Altro che salire in seggiovia!
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Proseguo. Sono oltre metà strada. L’asfalto qui non è più nuovo e la carreggiata è di soli tre metri.

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I pochi turisti presenti prendono fiato. hehehe.

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Nei prati è un esplosione di Genziane. Ne vedo ovunque.

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Non manca molto ormai alla fine di questa salita, che in totale misura circa 6,5 km.

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Ecco il Gardeccia.

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Il punto ristoro degli alpini della zona.

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Qui la strada è ancora più stretta e sempre in salitissima.

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Dietro ad una curva, compaiono loro: le Torri del Vajolet. Magnifiche!

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Ormai ci siamo, mancano solo 500 metri.

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Non sono l’unico che ricorderà Wouter oggi.

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Qui è ben visibile il Catinaccio d’Antermoia, quello con la macchia nera. A destra, le torri del Vaiolet.

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Ecco la zona d’arrivo!

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I preparativi sono nel loro culmine massimo. Qui è quasi ancora tutto da montare. Incredibile, io pensavo fosse già tutto pronto.

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Ecco l’arrivo completamente ancora da allestire.

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Questo è il famoso rifugio Gardeccia, dove si svolgerà il Processo alla tappa.

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Fa un certo effetto vedere il “carrozzone” del Giro d’Italia a pochi metri dalle protette Genziane montane.

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A più tardi per la continuazione dell’avventura!

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Qui la seconda parte.