18 km a piedi all’Alpe di Siusi (quasi per niente)
Non è stata una gran escursione quella di ieri all’Alpe di Siusi. I motivi sono i più svariati e ve li racconterò mostandovi le foto della giornata. Come accennavo ieri nel post di preparazione all’escursione, tutto quello che pianifichi può cambiare, una volta che si è sul posto. Si parte.
La giornata è ancor meglio di quello che le previsioni avevano pronosticato: in cielo non c’è mezza nuvola e la temperatura è intorno allo zero. Punto dritto verso la Val di Fassa.
Eccomi a Moena. Il traffico è tranquillo, nonostante la massa degli sciatori si stia preparando per assaltare le piste.
Sono a Vigo di Fassa, ma già da qui si vede in lontananza il protagonista di oggi: il Sassolungo.
Superato Canazei inizio a salire i mitici tornanti che portano al Sella e al Pordoi. Ecco in uno scatto “rubato”, la cima innevata del Gran Vernel.
Salgo tornante dopo tornante, la temperatura si aggira intorno ai -5°.
Sbuco al sole. Sono intorno ai 2000 metri.
Arieccolo. Il Sassolungo sfacciatamente illuminato dal sole.
Svalico il Sella e mi fiondo verso la Val Gardena.
Ancora 20 minuti ed arrivo al mio punto di partenza odierno. Eccomi a Monte Pana. Da qui si prosegue a piedi.
Sono circondato da piste da fondo e da boschi.
Salgo per una strada sterrata quasi completamente ghiacciata. Stare in piedi è un mezzo miracolo.
Dopo 30 minuti sbuco all’inizio dell’alpe di Siusi e vedo le punte del Sassolungo.
Ad un certo punto un rombo assordante. Arriva un bus con catene che sfreccia verso l’alto. Incredibile che un bus salga su per questa strada. Mi viene il leggero dubbio che mi sarei potuto risparmiare un bel po’ di camminata a piedi.
Proseguo per Saltria, che è al centro dell’Alpe.
Eccomi entrato ufficialmente nell’Alpe di Siusi.
Osservate questi ciuffi di abete rosso.
Sapete chi è che combina questi disastri? Gli scoiattoli.
Spezzano tutte le punte degli abeti in cerca di cibo. Il danno per l’abete è notevole, anche se si tratta soltanto di una specie di potatura non voluta.
Ad un certo punto si para davanti a me lo sciliar con la strapiombante Punta Santner.
Là in fondo innevatissima, si vede la catena che chiude l’Alpe a est.
Ed ecco il Sassolungo alle mie spalle. A quest’ora è completamente contro sole e quindi quasi infotografabile.
Proseguo per la mia strada infinita che alla fine sarà lunga oltre 6 km. Nel frattempo altri bus mi hanno più volte sfrecciato vicino. Mi sa che al ritorno ne approfitterò, se l’ultima corsa non è troppo presto. Anche perchè attendere il tramonto vorrà dire restare qui fino alle 18.
Cerco scorci carini qua e là, ma non è che ci sia molto. Non nego che questo tipo di paesaggio da inverno “sfiorito” mi fa un po’ schifo. Sugli alberi non c’è più neve e i prati ingialliti iniziano a fare capolino dai pendii. Troppe zone scurissime in contrasto con la neve sui prati. Non il massimo per fare belle foto, anzi.
Dopo essere clamorosamente volato per terra per colpa della strada ghiacciata (per fortuna senza conseguenze), arrivo in una zona dove il sole rende il percorso più agevole. Ora cammino quasi in piano avendo raggiunto i 1800 metri dell’Alpe.
Eccoci a destinazione: questa è l’Alpe di Siusi. Un pò spelata a dire il vero.
Mi aspettavo un po’ più di neve e sicuramente non zone completamente senza.
Dietro me c’è sempre il Sassolungo. Per poterlo vedere interamente devo allontanarmi da lui.
Dovrei essere quasi arrivato alla fine della strada ghiacciata. Notare il bus che viaggia avanti e indietro. Poveri autisti che si devono smazzare sta strada tutto il giorno ogni giorno.
Prima inquadratura decente della giornata. oggi la mia digitale fermerà il contatore delle foto a quota 274. Un po’ pochine per il mio solito standard.
Dopo un’ora e 40 di scarpinata, arrivo di nuovo in mezzo alla civiltà. Che tradotto significa: impianti da sci, alberghi, auto e gran cagnara.
Una prima inquadratura interessante del mega piano inclinato del SassoPiatto.
Sono finalmente arrivato nel cuore dell’Alpe di Siusi e ora punto ancora più in alto. Devo farlo per forza se voglio inquadrare l’intero gruppo del Sassolungo. Passo tra le baite in mezzo alla neve.
Alcune hanno i tipici recinti altoatesini che mi piacciono tanto.
Questi turisti tedeschi hanno appena iniziato a scaricare le loro cose nella baita che useranno per le loro vacanze. Beati loro
La cartina della zona.
Se devo trarre dei lati positivi dalla gita di oggi, direi questi:
1) ho fatto un bel pò di movimento perdendo un chilo netto.
2) Ho testato a fondo i miei scarponi e posso finalmente dire che il problema ai talloni è definitivamente risolto
3) Mi sono abbronzato mica male
Ecco, per il resto giornata da dimenticare. Per fare foto indimenticabili all’Alpe di Siusi, io suggerisco di recarsi sul posto appena dopo una copiosa nevicata e con una giornata di sole splendente. Gli alberi saranno pieni di neve, come i tetti delle baite. Certo, uscire dai percorsi battuti è un gran problema. Lo era anche oggi, perchè sprofondavo fino alle cosce e si fa una fatica maledetta per fare pochi km. Quindi l’ideale è sfruttare i percorsi invernali che solitamente vengono battuti e trovare delle buone inquadrature. Alla prossima!