La messa di Natale alla Pieve

Dicembre 26, 2010 0 Di wp_14635186

La notte di Natale sono andato a messa a mezzanotte come faccio tutti gli anni. Adoro la messa a quell’ora perchè è ricca di un fascino che quella del mattino dopo non ha più. E quest’anno lo era ancor di più perchè nonostante la pioggia che cadeva incessante, ad assistere alla messa sono stato alla Pieve di Cavalese, un luogo carico di storia e di fascino che non vedeva una messa di Natale dal 2003 e poi vi spiegherò il perchè. Ecco alcune immagini che ho scattato il 24 notte all’esterno e all’interno della Pieve.

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Questa chiesa è una delle più antiche e preziose dell’intero Trentino. Risale ai primi anni del 1100 ed è stata più volte ampliata a partire dal medioevo romanico e tardo gotico sino al Rinascimento e poi ancora al Barocco fino al neo Classico settecentesco. Insomma questa chiesa è un libro aperto di Storia dell’arte.
Scusate la qualità delle foto ma l’iPhone di sera non da il massimo di sè.
La foto qui sotto mostra il protiro esterno a cassettoni che è della seconda metà del ‘600. Un gioiello unico in valle.

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Ed eccoci all’interno: Un delicatissimo decoro adorna tutta la volta ad archi di carattere gotico.

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E questo è un particolare della Cappella del Rosario, la più preziosa della chiesa, con la cupola affrescata da Francesco Furlanel.

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L’atmosfera l’altra sera era veramente carica di sensazioni bellissime, proprio perchè come dicevo prima, qui nel 2003 è successo il finimondo. Alla fine di aprile un maestoso incendio ha avvolto completamente il tetto in scandole della chiesa facendo temere il peggio. Io quel pomeriggio stavo tornando al lavoro dopo la pausa pranzo e all’improvviso lungo la tratta che mi separa dal luogo di lavoro, mi sono fermato per il gran trambusto che vedevo nel Parco della Pieve, uno dei più antichi della zona.

Ecco quello che ho visto.

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La Pieve bruciava con una intensità pazzesca. I primi pompieri erano già arrivati ma le loro facce erano stravolte perchè non sapevano ancora come affrontare il problema.

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Il rischio era quello di aggravare con l’acqua ciò che il fuoco stava già distruggendo.

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Ma qualcosa bisognava fare e in fretta.

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Io purtroppo ero veramente di corsa e non sono potuto rimanere lì ad osservare. Dal mio luogo di lavoro scrutavo la Pieve tra le fiamme e il fumo sperando che i pompieri riuscissero a salvare il salvabile.

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Alle 18, finito di lavorare mi sono nuovamente precipitato al Parco della Pieve e lì ho scattato diverse immagini. La gente era assiepata ad assistere la chiesa moribonda.

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Il tetto era andato completamente distrutto e il grande triangolo della facciata svettava drammaticamente pericolante e inerme.

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Una situazione assolutamente da tamponare per il grande pericolo di crolli a cui questa preziosa parte della chiesa era sottoposta. I pompieri avevano lavorato tutto il pomeriggio cercando di non danneggiare con gli idranti la struttura della Pieve. Eccoli in un momento di riposo tra il rassegnato e il distrutto.

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Ecco la base del campanile da cui sembra sia partito l’incendio. Le ipotesi sono due: o un mozzicone di sigaretta gettato dagli operai al lavoro sul campanile e incastratosi proprio tra il pendentissimo tetto e la base del campanile stesso, o un corto circuito causato dai faretti di illuminazione posti nel sottotetto.

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Altri controlli nella parti laterali della chiesa.

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Alle 19 le scandole del tetto fumavano ancora. Purtroppo questi tetti fatti di piccole listarelle di larice, sono bellissimi e molto caratteristici, ma estremamente vulnerabili al fuoco.

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Il giorno dopo ero ripassato a controllare la situazione e mi sono accorto che con estrema velocità e per il pericolo della pioggia, i pompieri erano al lavoro per riparare le volte scoperte della chiesa con cellophane

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ma soprattutto avevano già puntellato il mega triangolo della facciata mettendolo in sicurezza.

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Ecco alcune pagine di giornale che raccontano questa drammatica vicenda.

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Ora la Pieve è stata completamente sistemata, ha un tetto di scandole nuovissimo e anzi dall’incendio è uscita una grande sorpresa che rafforza il detto: non tutti i mali vengono per nuocere. Nell’abside sono stati scoperti nuovi e meravigliosi affreschi raffiguranti un ciclo della Maria Vergine. 
(TPP) 1 ora.