Prove di Time-laps
Buongiorno gente, qui nelle lande dolomitiche fa freddino e ce lo teniamo. Oggi vi voglio far vedere un esperimento fotografico totalmente nuovo per me, che ho condotto sabato scorso durante l’escursione alle Pale di San Martino.
Ho fatto 3 prove di Time-laps con gli strumenti che avevo in quel momento, quindi solo la Nikon D90 senza ausilio di cavalletto o altro. Il Time-laps è quella tecnica per cui si collegano una serie di scatti fotografici fatti in un dato lasso di tempo, creandone un filmato. Grazie alla variazione del tempo tra uno scatto e l’altro abbiamo effetti veramente bellissimi che l’occhio umano non è in grado di percepire perchè svolti troppo lentamente. Alcuni esempi potrebbero essere il tramonto del sole, lo sbocciare di un fiore, oppure lo scioglimento di un ghiacciaio.
Come vi dicevo ho fatto tre time laps che possiamo vedere subito e poi ne discutiamo. Buona visione.
Com’era? Accettabile? Certo come prima volta può anche andare, ma ce n’è ancora di strada da fare per arrivare al risultato che voglio io…
Ora vi dico come sono stati fatti questi Time-laps.
Il primo. La digitale appoggiata ad un masso dopo averlo ripulito dalla neve che c’era sopra. Scatti ogni 20 secondi contati a mente ed eseguiti premendo sul pulsante di scatto con il dito. Circa 120 scatti totali.
Il secondo. Digitale sempre sopra ad un masso e scatti come sopra ma ogni 10 secondi. Se non erro sono circa 80 scatti.
Il terzo. Digitale appoggiata ad una panca della Malga Venegia e sollevata con i parasole dell’obiettivo. Scatti ogni 10 secondi contati con l’aiuto di iPhone ed eseguiti premendo il pulsante di scatto a mano per un totale di un’ora! Circa 360 scatti.
I difetti di questi tre esperimenti sono evidenti:
1) Gli scatti sono troppo distanti tra loro o la velocità di riproduzione è troppo bassa. Per risolvere professionalmente questo problema bisogna scattare con continuità regolare (e per questo ci sono appositi intervallometri che forse Babbo Natale mi farà recapitare!) e assemblare il tutto con un software diverso da iMovie che permette di dare un tempo ad ogni scatto non inferiore a 0,1 frame. Troppo lungo per non avere scatti durante la riproduzione
2) Diversità di esposizione tra uno scatto e l’altro. Anche questo problema che si manifesta con abbassamenti o innalzamenti improvvisi della luminosità, si può risolvere bloccando l’esposizione se siamo dinnanzi ad una sequenza in cui la luce non cambia mai, oppure se la sequenza prevede per esempio un tramonto, facendo ricalcolare ad ogni scatto la giusta esposizione alla digitale.
3) Inquadratura traballante. E qui ci viene in aiuto il treppiede in accoppiata con l’intervallometro o altri sistemi di scatto remoto.
Insomma, questo intervallometro è fondamentale per fare i time-laps. Modelli come questo sono in grado di aiutare tantissimo e per tutti e tre i problemi che ho citato.