Sarah, uccisa da una mano amica
Questa notte si è conclusa nel modo più assurdo la tragica storia di Sarah Scazzi, la ragazza di 15 anni di Avetrana scomparsa da 42 giorni.
Mai e poi mai avrei pensato che ad ucciderla fosse stato lo zio, perchè avevo seguito con molta attenzione l’intervista che aveva rilasciato in TV dopo il ritrovamento del cellulare della ragazza in un suo podere.
Mai e poi mai avrei pensato che ad ucciderla fosse stato lo zio, perchè avevo seguito con molta attenzione l’intervista che aveva rilasciato in TV dopo il ritrovamento del cellulare della ragazza in un suo podere.
In quell’intervista si notava l’ansia di un ritrovamento che avrebbe potuto mettergli addosso pressione non voluta, si percepiva l’amore che può avere uno zio per la sua nipotina. In quell’uomo dai tratti bonari e dai modi di fare gentili si leggeva la preoccupazione per la propria nipote scomparsa e invece…
E invece la vita alle volte è veramente assurda e ci propina trame talmente distorte da non sembrare vere, storie create dall’uomo che trama, che odia e che arriva a fare gesti inqualificabili.
La povera Sarah si è trovata davanti ad una situazione più grande di lei, e quel faccino angelico ora è crudelmente spento in fondo ad un pozzo buio.
Mi metto anche nei panni della madre, che si è scagliata in questi giorni contro tutte le persone a lei più vicine, il marito, la badante, i parenti tutti. Ora si ritroverà sola, tanto sola. Una famiglia distrutta dall’interno. Un dolore immenso che solo Dio può spiegarci. Noi siamo troppo piccoli per capire.
Leggetevi questo interessante approfondimento che spiega le psicologie dei vari protagonisti della vicenda.