Italia ai mondiali (3). Un tremendo risveglio.
E come quando ti svegli nel cuore della notte tutto sudato, con gli occhi sbarrati e il cuore che va a mille. Sei terrorizzato per tutto quello che hai appena passato e ringrazi Dio che era tutto un sogno, che era un incubo e che tu sei lì, nel tuo letto al sicuro, con la tua pancia ancora a posto e non sventrata dal coltello del killer di turno.
Ma per l’Italia del mondiale sudafricano è esattamente il contrario: si è svegliata dentro l’incubo e ora deve fare i conti con la realtà. Pensavamo di essere andati poco bene nelle prime due partite, e che gli automatismi dovessero ancora arrivare, che la condizione ottimale dovesse ancora subentrare e che nella prima fase del mondiale si dovesse necessariamente soffrire un po’. Pensavamo che in fondo, se le prime partite non eran tanto convincenti, quelle successive sarebbero state ben diverse, perchè con l’Italia si sa, quando l’acqua tocca il culo, si inizia veramente a nuotare. Pensavamo che con la Slovacchia sarebbe uscita la vera Italia. “Dai non scherziamo, con la Slovacchia si vince”. Pensavamo tutto questo.
E invece stasera ci siamo svegliati tutti sudati e ci siamo accorti che Cannavaro è l’ombra o il fantasma di se stesso, che gli attaccanti non sono mai stati incisivi, che il gioco di squadra non è mai esistito, che il vecchietto Gattuso non poteva più tirare il carretto e che il malandato Pirlo correva meno della nonnina giù all’angolo. Ci siamo svegliati increduli che questa nazionale potesse essere così brutta. Eppure dopo tre partite, dopo due pareggi e una sconfitta, torniamo a casa con l’unica tristissima certezza: Italia-Slovacchia è stata giudicata la miglior partita disputata fino ad ora.
Ma per l’Italia del mondiale sudafricano è esattamente il contrario: si è svegliata dentro l’incubo e ora deve fare i conti con la realtà. Pensavamo di essere andati poco bene nelle prime due partite, e che gli automatismi dovessero ancora arrivare, che la condizione ottimale dovesse ancora subentrare e che nella prima fase del mondiale si dovesse necessariamente soffrire un po’. Pensavamo che in fondo, se le prime partite non eran tanto convincenti, quelle successive sarebbero state ben diverse, perchè con l’Italia si sa, quando l’acqua tocca il culo, si inizia veramente a nuotare. Pensavamo che con la Slovacchia sarebbe uscita la vera Italia. “Dai non scherziamo, con la Slovacchia si vince”. Pensavamo tutto questo.
E invece stasera ci siamo svegliati tutti sudati e ci siamo accorti che Cannavaro è l’ombra o il fantasma di se stesso, che gli attaccanti non sono mai stati incisivi, che il gioco di squadra non è mai esistito, che il vecchietto Gattuso non poteva più tirare il carretto e che il malandato Pirlo correva meno della nonnina giù all’angolo. Ci siamo svegliati increduli che questa nazionale potesse essere così brutta. Eppure dopo tre partite, dopo due pareggi e una sconfitta, torniamo a casa con l’unica tristissima certezza: Italia-Slovacchia è stata giudicata la miglior partita disputata fino ad ora.