Orfano di Lost
SPOILER, SE NON AVETE ANCORA VISTO IL FINALE DI LOST, NON PROSEGUITE.
Fate play sul video sotto, farà da colonna sonora a ciò che ho scritto.
Ieri sera ho visto la 18° e ultima puntata della sesta stagione di Lost. Per sei anni ho vissuto con Jack, Kate, Sawyer e gli altri, per sei anni ho patito per le loro sorti, ho gioito con loro, ho pianto ed esultato quando era il momento di farlo. Per sei anni mi sono immedesimato in tutti loro, soprattutto in Jack che ho sentito un pò come il “me” sull’isola, il perchè non so esattamente spiegarlo.
In tutto questo tempo, ciò di cui mi sono più cibato è stata l’esistenza delle loro vite. Non era la storia in sè, non era il fumo nero o il bunker, non era il progetto Darma o chissà che, erano loro, con i gesti e le emozioni che tutti noi proviamo ogni giorno. I sorrisi di Kate e la sua travagliata vita, le battute di Sawyer e la sua finta strafottenza, l’autoritarismo di Jack sostenuto a forza per nascondere le sue debolezze, il suo dualismo con Sawyer per conquistare il cuore di Kate, i “coso” di Hurley e il suo sarcasmo, le incredibili facce di Lock e la sua voglia di fare, la sua sicurezza, il magnetismo di Desmond e la bellissima storia d’amore con Penny, la perfida cattiveria di Ben, la tenerezza di Claire e la sua gravidanza, il difficile cammino di Charlie con la droga, la storia d’amore di Sun e Jin, senza dimenticare Michael e Walt, Shannon e Boone i protagonisti delle prime puntate che mai ho scordato. Ogni puntata aveva il potere di scuotere la scatola dei miei sentimenti talmente forte che alla comparsa della scrittona bianca “LOST” con quel colpo sordo che faceva da colonna sonora, era diventato normale tirare un grosso sospiro di sollievo come dopo aver corso 100 metri sotto la pioggia. La storia è stata mostruosamente intensa nelle prime tre stagioni, poi si è diluita tanto, ma io ho continuato a seguirla con molto entusiasmo perchè c’erano loro, i protagonisti di cui gli autori ci avevano fatto innamorare. Lost è stato per me un incredibile contenitore di emozioni forti e condensate come mai avevo avuto modo di vedere e vivere in TV, mi viene ancora da piangere nello scrivere queste righe e nel vedere il video qui sotto. Ma la TV è stata solo il mezzo con il quale le emozioni partivano dalle Hawaii, dove Lost è stato girato quasi in presa diretta con la realtà, e me, che ero qui sul divano ad attendere ogni nuova puntata. Difficile descrivere cosa è stato per me Lost, difficile proprio.
E ora che tutto è finito non so come colmerò questo vuoto. Non lo so proprio.
Ciao Lost. Mi mancherai tantissimo.
Ecco gli ultimi toccanti 10 minuti di Lost.
Ieri sera ho visto la 18° e ultima puntata della sesta stagione di Lost. Per sei anni ho vissuto con Jack, Kate, Sawyer e gli altri, per sei anni ho patito per le loro sorti, ho gioito con loro, ho pianto ed esultato quando era il momento di farlo. Per sei anni mi sono immedesimato in tutti loro, soprattutto in Jack che ho sentito un pò come il “me” sull’isola, il perchè non so esattamente spiegarlo.
In tutto questo tempo, ciò di cui mi sono più cibato è stata l’esistenza delle loro vite. Non era la storia in sè, non era il fumo nero o il bunker, non era il progetto Darma o chissà che, erano loro, con i gesti e le emozioni che tutti noi proviamo ogni giorno. I sorrisi di Kate e la sua travagliata vita, le battute di Sawyer e la sua finta strafottenza, l’autoritarismo di Jack sostenuto a forza per nascondere le sue debolezze, il suo dualismo con Sawyer per conquistare il cuore di Kate, i “coso” di Hurley e il suo sarcasmo, le incredibili facce di Lock e la sua voglia di fare, la sua sicurezza, il magnetismo di Desmond e la bellissima storia d’amore con Penny, la perfida cattiveria di Ben, la tenerezza di Claire e la sua gravidanza, il difficile cammino di Charlie con la droga, la storia d’amore di Sun e Jin, senza dimenticare Michael e Walt, Shannon e Boone i protagonisti delle prime puntate che mai ho scordato. Ogni puntata aveva il potere di scuotere la scatola dei miei sentimenti talmente forte che alla comparsa della scrittona bianca “LOST” con quel colpo sordo che faceva da colonna sonora, era diventato normale tirare un grosso sospiro di sollievo come dopo aver corso 100 metri sotto la pioggia. La storia è stata mostruosamente intensa nelle prime tre stagioni, poi si è diluita tanto, ma io ho continuato a seguirla con molto entusiasmo perchè c’erano loro, i protagonisti di cui gli autori ci avevano fatto innamorare. Lost è stato per me un incredibile contenitore di emozioni forti e condensate come mai avevo avuto modo di vedere e vivere in TV, mi viene ancora da piangere nello scrivere queste righe e nel vedere il video qui sotto. Ma la TV è stata solo il mezzo con il quale le emozioni partivano dalle Hawaii, dove Lost è stato girato quasi in presa diretta con la realtà, e me, che ero qui sul divano ad attendere ogni nuova puntata. Difficile descrivere cosa è stato per me Lost, difficile proprio.
E ora che tutto è finito non so come colmerò questo vuoto. Non lo so proprio.
Ciao Lost. Mi mancherai tantissimo.
Ecco gli ultimi toccanti 10 minuti di Lost.