Il mitico Sellaronda con gli sci (3)
Qui la prima puntata e qui la seconda.
Chiedo venia se non ho proseguito prima con il racconto del Mitico Sellaronda, ma gli impegni lavorativi e non, non mi hanno assolutamente permesso di postare prima la continuazione della foto-storia, anche perchè costruire questi posts voi non potete capire quanto tempo ci voglia. Se penso che ho fatto il giro del Sellaronda il 16 gennaio 2010 ed oggi è il 6 febbraio, mi sento un pò in colpa…
Comunque, riprendiamo da dove eravamo rimasti e cioè proprio sul confine tra Veneto e Trentino, in procinto di rientrare in quest’ultimo.
Sono davanti al rifugio Bec de Roces a 2040, pronto a ributtarmi 500 metri più sotto, verso la mitica Corvara.
Sono le 10.34 e continua ad essere una magnifica giornata.
Una cosa che ho notato facendo questo lungo giro sugli sci è l’alta percentuale sempre crescente di persone che indossano il casco. Non solo i ragazzi e i bimbi, ma anche molti adulti. Bravi ragazzi!
Ecco laggiù l’alta badia con il gruppo delle Conturines (a destra) e il Gruppo Fanes (a sinistra), quello con quella strana punta all’insù.
Eccoci a 1838 metri dove è presente un piccolo agglomerato di casette.
Ora si risale a 2152 metri e poi sarà un unica picchiata verso i 1545 metri di Corvara.
Ecco le Conturines molto più da vicino. Alla loro destra ci sono le famose Tofane. Siamo in piena Alta badia, la ex patria di Tomba.
Una lunga ma non difficile pista mi porta giù
Laggiù spunta Corvara
Eccola, e con lei il monte Sassongher che la sovrasta.
Qui trovo molto fermento.
Velocemente prendo l’ennesima seggiovia
che affianca a bassa quota Corvara e che arriverà diretta a Colfosco.
Un gelido campeggio.
Cambio di seggiovia. Mi sto avvicinando a passo Gardena.
Alla mia sinistra il gruppo del Sella da il meglio di sè con le sue torri e campanili.
Una inquadratura stupenda, tanto da sembrare ritoccata per i colpi di luce che ha, ma vi assicuro che non gli ho fatto nulla di nulla.
Una divertente pubblicità della Audi appesa ad un impianto di risalita.
Si sale verso il Passo Gardena.
Alla mia sinistra ho uno spettacolo magnifico.
Con una lunghissima ovovia lascio Colfosco e salgo verso i 2222 metri del rifugio dove mi fermerò a mangiare.
Inizio a sentirmi molto più “a casa”: ecco laggiù il Gruppo del Sassolungo.
Sono oltre la metà del giro del Sellaronda, ma il bello deve ancora venire.
Non è ancora finita, ma vi prometto che tornerò prestissimo a concludere il giro. Stay tuned.