Il relais nelle colline venete

Ottobre 27, 2009 0 Di wp_14635186

Continua la foto storia del mio week end in Friuli e veneto. Qui la prima puntata.
Sabato, di ritorno da San Daniele, dopo altre due ore di auto, sono giunto al Relais dove avevo prenotato per dormire la notte. La scelta è caduta su una antica dimora di campagna ristrutturata sapientemente conservando tutta la rusticità che solo i contadini di una volta ancora ricordano. Il posto è immerso nelle ripidissime colline che producono il Valdobbiadene Prosecco e si chiama Duca di Dolle. Ci arrivo nel momento in cui la luce del tramonto sta già arrossando tutto. Faccio un giro nei dintorni. La piscina è molto invitante. Peccato che ci siano si e no 12 gradi.
Il posto è immerso nel silenzio dei vigneti (panoramica da ingrandire).In lontananza si vedono solo altri vecchi casolari e un piccolo agglomerato di case da cui spunta un campanile.La pace è assoluta.
Attendo il tramonto.
Mi avvicino ad una curiosa vasca idromassaggio in legno.
E’ tempo di andare a rilassarsi.
Entro nel relais.
Le vecchie carte da gioco, che tanto mi ricordano la mia infanzia, sono appese in bella vista alla reception.
La camera è una delle più belle del relais, e comprende un piccolo soggiorno…
l’ampia camera…
e il bagno con vasca idro, che è la prima cosa da usare dopo una giornata come quella appena passata.
E allora mi lascio andare in un bagno ristoratore.
A cena vado al “Monastero di Rolle” un locale molto vicino al relais dove dormirò. E’ un ala di un antico monastero che è stata ora adibita a locanda.
Il locale è veramente rustico e forse un pò claustrofobico, ma caldo (in tutti i sensi, stavo crepando!) e accogliente. La cucina è a vista e anche il caminetto dove vengono cotte alcune pietanze.
Caratteristiche pentole sono appese per tutto il soffitto a travoni e anche sulle pareti.
Anche qui è presente l’affettatrice professionale che abbiamo visto più volte a San Daniele.
Si mangia molto tipico e il menù è fisso ma cambia ogni giorno. Anche qui molte cose e molti sapori mi hanno portato indietro nel tempo, quando le mie estati le passavo interamente in veneto. La prima cosa che arriva al tavolo è una caraffa d’acqua come quelle di una volta, e una biova gigante con la sua caratteristica mollica morbida e abbondante, che sprigiona un profumo buonissimo.
Poi la cena continuerà con affettati fatti in casa, melanzana gratinata, musetto con fagioli e radicchio,risotto con i chiodini, Bigoli con ragù di anatra e luganega, pancetto con patate e verdure, dolcetti della casa.Il tutto innaffiato di vino rosso tipico delle zone ad un prezzo totale di 29 euro. Io stavo esplodendo non essendo abituato a mangiare così tanto (e meno male erano assaggi e non vere portate). Sono andato a letto e mi sono addormentato di schianto.
La mattina dopo, una stupenda giornata di sole mi ha “costretto” a rifare alcuni scatti al relais.
nei vigneti circostanti, alcuni grappoli sfuggiti alla vendemmia. Adoro quest’uva piccola e molto dolce tipica delle uve da vino. Secondo me dovrebbero venderla nei negozi: farebbero i milioni!
A metà mattinata si riparte. Lasciamo queste stupende colline venete per dirigerci verso il capoluogo: Treviso.
La temperatura è eccezionale e quasi mi da fastidio il maglioncino che ho addosso. La gente passeggia e fa acquisti. Passo da Venchi ad acquistare dei buonissimi Marron glaces e pranzo qui, con un panino senza molte pretese. La cena di ieri sera si fa ancora sentire.
Ancora un veloce sguardo al centro storico e poi via.
Ci attende l’ultima tappa di questo week end. La diga del Vajont. A presto, gente!
(TPP) 2 ore.